Economia
Se l’azienda si veste di rosa
Aumentano sempre di pù le politiche family friendly: Vita indaga sulle trasformazioni in atto nel mondo del profit in vista degli obiettivi di Lisbona
di Redazione
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/79a1a574-1cb6-4fcc-b7b3-2b830fa9de12_large.jpg.jpeg)
Spetta alla BNL il valore più alto con una percentuale femminile del 24% sul totale del personale direttivo. In totale, tra i suoi occupati il 36% è donna. Un’altra grande banca, Unicredit, ha il 14% del top management al femminile, mentre il 37% dlel’executive e mddle management, mentre una percentuale del 59,9% tra i dipendenti. In Intesa San Paolo le donne sono il 45,8% dei dipendenti in Italia e il 58,7% dei dipendenti all’estero. Le donne sono il 13% dei dirigenti in Italia e il 31% di quelli all’estero, il 33% dei quadri in Italia e il 44% di quelli esteri. Cambiando settore, il 61,5% dei dipendenti Roche e il 65% di quelli Roche Diagnostic sono donne. Sono donne il 31% dei dirigenti e quadri di Roche e il 17,5% di quelli di Roche Diagnostic (28% il dato aggregato).
Al di là dei numeri, gli obiettivi di Lisbona, 60% di occupazione femminile, sono ancora lontani. Ma i programmi di conciliazione casa-lavoro sono sempre più diffusi. Le aziende cominciano a diversificare gli stili manageriali, investendo anche su leadership femminili; alcune mettono in campo politiche family friendly; tutte hanno fatto propria (almeno nel vocabolario) l’idea di “work life balance”: equilibrio fra lavoro e vita.
Nell’articolo di Chiara Cantoni le voci di chi ogni giorno, all’interno delle aziende, si impegna per le politche family friendly. Leggi qui l’articolo completo