Economia
CRISI. Carenza di liquidità per il 72 per cento delle coop
Il presidente di Confcooperative lancia l'allarme sulla situazione economica delle coop che soffrono la congiuntura economica e l'atteggiamento delle banche
di Redazione
«Per la prima volta registriamo un dato preoccupante: il 35 per cento delle cooperative denuncia peggiorate condizioni di accesso al credito. E il dato cresce per le imprese micro. Il 72 per cento delle cooperative soffre di una carenza di liquidità. Le banche rivestono un ruolo decisivo. Per uscire dalla crisi occorre coraggio e fiducia negli investimenti. Se le banche vi rinunciano si alimenterebbe un pericolosissimo circolo vizioso, letale». Con queste parole Luigi Marino, presidente di Confcooperative sottolinea la situazione critica della realtà cooperativa e continua commentando positivamente l’appello di Tremonti lanciato al «Credit liquity day» a non chiudere i rubinetti del credito. «Chiudere i rubinetti del credito significa condannare l’economia all’asfissia. Occorre fare uno sforzo poderoso per garantire ossigeno finanziario alle imprese e alle Pmi. Le singole affermazioni di facciata», prosegue Marino, «non sono più sufficienti. Le banche devono impegnarsi concretamente nel concedere credito. In questo contesto solo le banche locali, tra queste le Bcc, stanno svolgendo con impegno e non senza sacrifici questo ruolo»
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