Volontariato

Caccia alle bandiere della pace, vendute oltre 100mila

Le organizzazioni che le distribuiscono non riescono a far fronte alle richieste

di Gabriella Meroni

È una vera e propria febbre quella che si sta registrando in Veneto ed in altre regioni del Nord Italia per le bandiere della ”pace”, i vessilli con i colori dell’arcobaleno esposti su terrazzi e finestre da chi si dichiara pubblicamente contro la guerra. Solo l’associazione ”Beati i Costruttori di Pace”, che da una decina d’anni ha adottato questa bandiera come simbolo, ne ha distribuite negli ultimi mesi oltre 100 mila pezzi, venduti a parrocchie, associazioni di volontariato, sindacati, semplici cittadini. Un altro punto di distribuzione delle bandiere con le strisce dell’iride e la scritta ”pace” sono i Padri Saveriani di Brescia, che a loro volta ne hanno consegnate circa 10 mila. La richiesta e’ aumentata a ridosso del Natale 2002 ed in concomitanza con le fiaccolate per la pace nel mondo promosse da molte diocesi e da associazioni a dicembre. Al fenomeno delle bandiere ha contribuito anche l’invito lanciato nelle scorse settimane dal leader di Emergency, Gino Strada, che invito’ la gente ad esporre fuori dalle case uno ”straccio di pace”, in contrapposizione ai venti di guerra che soffiano sul Medio Oriente. Una delle citta’ in cui il fenomeno e’ piu’ evidente e’ Padova, dove le bandiere a fasce colorate spuntano in molte strade da balconi e terrazzi di case e condomini. Padova e’ la citta’ in cui hanno sede i ”Beati i Costruttori di Pace”, guidati da Don Albino Bizzotto. Da loro partono le spedizioni delle bandiere – prodotte da una fabbrica di Borgo San Lorenzo, nel Mugello – ai gruppi organizzati. Per la vendita diretta al pubblico, in citta’ c’e’ invece un solo negozio di commercio equo e solidale, che ne ha gia’ vendute 1.400, al prezzo di 5 euro l’una, ed ha difficolta’ a far fronte alle continue richieste.


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