Cultura

CSR. Bayer in Italia collabora con i City Angels

La prima iniziativa è un libro fotografico edito con il patrocinio del Ministro delle Pari Opportunità.

di Redazione

Un viaggio, lungo un anno, in alcune città d’Italia per documentare  le  condizioni  di vita dei senzatetto, con un disperato bisogno di aiuto.  Ma  anche  un  messaggio  di  speranza,  rappresentato dall’esercito dei volontari che offrono tempo ed impegno ai più bisognosi.

Tutto  questo  è raccolto in un libro fotografico Viaggio nell’altra dimensione, alla ricerca delle “ombre”, promosso da Bayer in Italia, in collaborazione con i City  Angels.  Libro  che,  grazie  al  suo  alto valore sociale, ha ottenuto il patrocinio del Ministro delle Pari Opportunità.

Il  viaggio  attraverso  città  come  Napoli, Milano, Torino, Bologna e Roma, ha permesso  di  immergersi in un’altra dimensione, in un mondo che non vuole
Farsi vedere,  e che la società spesso trascura. “Questo libro serve a non dimenticare il dramma dei senzatetto. E a non nascondersi dietro facili giustificazioni
Come “è  una  libera  scelta di vita”. Per alcuni lo è. Per la stragrande maggioranza no. E’ una vita da disperati, e l’esistenza di questi disperati dovrebbe toccare il  cuore  di ciascuno di noi”. Queste le parole di Mario Furlan, presidente dei City Angels, volontari di strada d’emergenza.


E’  Daniele Rosa, direttore Corporate Communications del Gruppo Bayer in
Italia, lancia  un appello per non dimenticare chi vive ai margini: “Con questo
Progetto desideriamo   mantenere viva l’attenzione delle istituzioni, delle aziende e
Dei privati  cittadini  su  un  disagio  che non può essere sottovalutato. Noi, come azienda socialmente responsabile, crediamo in un impegno costante e concreto nel sostenere  un miglioramento della società, sia dal punto di vista scientifico ed economico, ma anche solidale”.

La  risposta  delle  istituzioni  non  si  è  fatta  attendere. Francesca Corso, Assessore  ai  diritti  dei  cittadini  della Provincia di Milano, interviene: “ Alcuni  li  chiamano  vagabondi, come il titolo del primo cortometraggio diretto dal  regista   Fassbinder.  Altri  accattoni, come il primo film diretto da Pier Paolo  Pasolini.  Altri  miserabili,  come  il  titolo del più famoso romanzo di Victor Hugo. Oggi più comunemente li chiamiamo clochard, come per ingentilire la più  infima  e disperata condizione sociale. Un universo sconosciuto, che si sta espandendo  con  una  velocità  impensabile,  raccogliendo  ogni disagio: quello economico,  causato  dall’esplosione  delle  vecchie  e  nuove  povertà; quello sociale,   causato  da  un’inclusione  difficile  perché  spesso  non voluta  e osteggiata;  quello psichico, che sempre meno si è in grado di gestire e curare. A ciò si aggiunge la specifica condizione di tanti migranti finiti – o rimasti –sulla  strada. Ed  ecco l’odierno panorama metropolitano: ove fino a poche ore prima  scintillavano  le  luci della città, la notte c’è sovente una sequenza di cartoni  e  coperte,  ombre, tracce d’una umanità perduta. E c’è da chiedersi se chi  si  è  perso  sia  il  clochard o chi lo scansa. Eppure nella Costituzione, all’articolo 2, “la Repubblica richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà  politica,  economica  e sociale”. C’è ancora molto da fare da
parte delle  Istituzioni.  Molto  da  fare. Per fortuna c’è un altro Paese, quello dei volontari. Come i City Angels. Dal circuito virtuoso fra istituzioni e mondo del volontariato  può  nascere  qualcosa  di nuovo e di buono. Questo libro ne è una prova”.

E se le immagini dell’obiettivo di Maria Claudia Costa, autrice delle foto del volume,  parlano da sole, altrettanto vero è che alcuni numeri possono disegnare meglio la dimensione del problema.

Secondo  i dati Istat circa 7 milioni di italiani sono poveri, cioè il 13% della popolazione nazionale, vale a dire un italiano su dieci. Il  mondo degli homeless, raggruppato dai City Angels in cinque grandi categorie –  immigrati,  i  senza  famiglia,  etilisti  e  tossicomani, malati di mente, i senzatetto per scelta – conta ben 18 mila persone, di cui il 60% stranieri.

E  mentre la povertà aumenta, un’indagine di Astra Ricerche ha dimostrato che se l’Italia  conta  circa 10 milioni di volontari, la tendenza delle persone che si impegnano personalmente a sostenere e aiutare chi ha bisogno è in calo del circa 15%, con sempre meno giovani coinvolti.

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