Non profit

Per il servizio civile diamo pure il sangue

Parte oggi la Settimana della donazione del sangue dei volontari

di Daniele Biella

Una settimana intera dedicata all’importanza della donazione del sangue in età giovanile. È quella che vede protagoniste da oggi lunedì 2 a domenica 8 marzo 2009 le quattro associazioni nazionali dedicate alla donazione (Avis, Cri, Fidas, Fratres), riunite nel Civis, Coordinamento interassociativo dei volontari italiani del sangue, il Cns (Centro nazionale sangue, ente istituzionale attivo dal giugno 2007 nel coordinare la medicina trasfusionale in Italia), ma soprattutto i 34.101 volontari in servizio civile a oggi attivi nei progetti di gran parte dei 3720 enti convenzionati con l’Unsc, Ufficio nazionale servizio civile.

A questi giovani, in particolare, è rivolta la Settimana della donazione del sangue dei volontari in servizio civile, che ha luogo per la seconda volta (la prima nel 2006) e vedrà l’apertura per l’occasione di tutti i 361 centri trasfusionali d’Italia, delle unità di raccolta delle quattro associazioni e delle autoemoteche di vari enti pubblici. Numerose, inoltre, le iniziative parallelle all’opportunità per i giovani di donare il proprio sangue: in varie città sono previsti momenti informativi e incontri sull’importanza dell’atto di donare.

“Nonostante un aumento costante di donatori, è la richiesta di sangue ad aumentare ogni anno di più. Per questo ci servono donatori giovani: c’è bisogno di loro per invertire la tendenza ogni giovane che decide di diventare donatore periodico è un investimento sul futuro, perchè ha davanti a se molti anni per poter donare”, spiega Andrea Tieghi, presidente di Avis. “Per attirare i giovani, abbiamo deciso di partire da un terreno fertile: quello dei ragazzi e le ragazze in servizio civile, che nella scelta fatta hanno già dimostrato di dare la priorità a valori umani fondamentali come la solidarietà e la gratuità”.

Tre volontari hanno accettato, in occasione della Settimana della donazione, di descrivere a Vita la loro esperienza, durante l’anno di servizio, nella promozione dell’importanza della donazione verso giovani come loro. Ecco i loro contributi.

ELISA MONTAGNI, 25 anni
Volontaria Avis – Pistoia
Passo gran parte del mio servizio civile nelle aule scolastiche, dalle elementari alle superiori, a parlare di che cos’è la donazione con i ragazzi: per catturare il loro interesse, è necessario prima affrontare l’argomento con cautela, utilizzando la tecnica del brainstorming, gli scambi di idee, la creazione di canzoni, filastrocche, e l’utilizzo di espedienti con i quali gli alunni si sentano a proprio agio, come ad esempio, per i più grandi, la visione della puntata dei Simpson dedicata alla donazione. Successivamente, bisogna far loro ‘toccare con mano’ cosa significa donare il sangue: per questo prima portiamo a scuola gli strumenti che si usano durante i prelievi, dalla sacca di raccolta al questionario che compila ogni donatore, poi portiamo le classi nei centri di donazione. In tal modo gli studenti riescono a sentire vicino a sé un pianeta prima sconosciuto. Molti ragazzi ci dicono che con questo approccio riescono a superare la paura iniziale e a vedere come, in fondo, donare il proprio sangue non sia un gesto dell’altro mondo”

MARCO ZAVATTA, 24 anni
Volontario Avis – Ferrara
“Durante il servizio sono andato sia in tutte le scuole superiori del territorio ferrarese a fare sensibilizzazione, sia in varie sedi comunali e associative a prestare assistenza durante la donazione. Quando, soprattutto all’università, parlo ai miei coetanei dell’importanza di donare il sangue, all’inizio c’è sempre diffidenza. Allora ci vuole un approccio esuberante, che faccia loro capire che donare è un gesto tanto semplice quanto importantissimo. Bastano poche parole, semplici e dirette, per rompere il ghiaccio. A quel punto arriva da loro, spontaneamente, il primo passo e si interessano all’argomento. Noto come siano le ragazze, alla fine, ad avere meno remore nell’avvicinarsi all’atto di donare: i ragazzi si dimostrano meno coraggiosi! Oggi, a pochi mesi dalla fine del mi anno di servizio, ho ripreso gli studi di medicina e con un gruppo di ragazzi, la maggior parte provenienti dal servizio civile, continuo a fare il volontario per l’Avis promuovendo campagne informative”.

SALVATORE FUINO, 28 anni
Volontario Fratres – Conza della Campania (Av)
“Nel marzo dello scorso anno un caro amico e compagno di servizio civile nelle Misericordie, ha perso la vita mentre era alla guida dell’ambulanza. Sono stato io a prestargli gli ultimi, vani, soccorsi. È stata un’esperienza che mi ha lasciato un segno indelebile. Nello stesso tempo, mi ha spinto a continuare nelle mie convinzioni che la solidarietà, espressa attraverso la donazione del sangue, è un valore irrinunciabile. Per questo, con altri amici, ho fondato il gruppo locale di Fratres, e giro il mio paese di 800 anime a cercare di convincere più giovani possibili a donare. Mentre gli adulti sono già abbastanza sensibilizzati, essendo la nostra zona quella più colpita dal terremoto dell’Irpinia del 1980, i giovani spesso non sanno neanche che esiste l’opportunità di dare ad altri il proprio sangue. Prima dell’estate avremo a disposizione un’unità mobile per le donazioni: sarà una bella novità, perchè ora per donare dobbiamo recarci all’ospedale più vicino che è a 16 chilometri dal paese”.

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