Non profit

La Grameen Bank sbarca in Italia

Lo ha annunciato Muhammad Yunus. Ecco la sintesi del suo intervento tenuto a Milano

di Emanuela Citterio

Nascerà Grameen Bank Italia. Lo ha annunciato Muhammad Yunus ieri a Milano per un dibattito con Giuseppe Guzzetti al Centro congressi della Fondazione Cariplo. «Siamo alle fasi finali della costituzione in Italia della Grameen Bank, un progetto al quale hanno collaborato Unicredit Banca, l’Università degli studi di Bologna e Grameen Trust». «Abbiamo fatto lo stesso da poco negli Stati Uniti, creando Grameen America a New York e siamo molto soddisfatti, è stato un vero successo» ha detto “il banchiere dei poveri”.

«La crisi economica è un’occasione unica per cambiare il sistema attuale» ha detto Yunus, «è nel momento in cui le cose vanno male che si sente l’esigenza di cambiare, e possiamo farlo in modo positivo. Ogni concetto di attività economica si basa su un’idea, e su una determinata concezione dell’essere umano. Il sistema nel quale siamo stati inseriti finora ha appiattito l’uomo a una sola dimensione, quella della produttività economica, concependolo come un robot che ha come unico fine quello di massimizzare il profitto. Ma l’uomo ha molte più dimensioni! E c’è anche un altro modo possibile di intendere l’economia».

Yunus ha parlato di “business sociale”. «Molti intendono il non profit solo come filantropia. E, dall’alltra parte, c’è il business. I manager con cui parlo restano stupiti quando dico che c’è un’altra possibilità, quella del business sociale. Se le attuali imprese capitalistiche possono chiamarsi aziende orientate al profitto, allora il nuovo tipo di impresa può chiamarsi impresa con finalità sociali. Investire in questo tipo di impresa è cosa molto diversa dalla filantropia perché si tratta di un’impresa che va avanti con le proprie gambe, non deve quindi essere continuamente rifinanziata dalle donazioni e, una volta messa in piedi, è in grado di crescere da sola, espandersi e durare nel tempo».

«La mia proposta è che parte del denaro guadagnato delle aziende venga investito in attività di social business, attività che non producono profitto ma che, immesse nel sistema, portano soluzioni per rispondere alla crisi ambientale, energetica, economica, ecc. Più capitale sociale significa e meno povertà, signfca anche maggiore stabilità dei mercati internazionali».

Un esempio di questo tipo di impresa, ha spiegato l’inventore del microcredito, è la Grameen Danone, creata nel 2006 con l’obiettivo di fornire ai bambini del Bangladesh l’apporto alimentare minimo, di cui solitamente sono privati. Dunque l’utile di quest’azienda non resta mero profitto ma viene riutilizzato a scopi sociali, evitando che migliaia di bambini, ogni anno, muoino di fame.

«Con la Danone abbiamo avviato un accordo per la produzione di Yogurt addizionati di micronutrienti da destinare ai bambini denutriti del Bangladesh» ha spiegato Yunus. «Non solo si tratta di vasetti a costi molto contenuti, ma la produzione industriale degli stessi è 100% sostenibile. Ora, la ricerca e sviluppo del gruppo Danone sta lavorando, su mia richiesta, all’invenzione di vasetti che siano addirittura commestibili, così che nulla venga buttato via di quanto si è pagato».

Yunus ha citato analoghi accordi con aziende e multinazionali. «Per esempio con l’acqua minerale Viola abbiamo ragionato su come risolvere il problema dell’acqua contaminata di arsenico in Bangladesh. La maggior parte della gente beve quest’acqua, con gravi conseguenze per la salute. Siamo riusciti a ottenere che l’acqua possa essere venduta a penny per 4 litri, un costo accessibile anche ai poveri».La Basf tedesca invece produrrà integratori alimentari da portare in Bangladesh. «Abbiamo lanciato la sfida anche alla Volkswagen, per la realizzazione di un veicolo semplice da condurre, adatto ai contadini della mia terra e che possegga un motore verde miltifunzionale che possa essere utilizzato all’occorrenza in abbianata con le pompe d’irrigazione per innaffiare i campi o collegato a un generatore per produrre elettricità. Anche Adidas ha accettato la nostra sfida di un social business e sta lavorando allo sviluppo di scarpe sostenibili che costi meno di un dollaro».

Qui la notizia del patto tra Yunusu e Obama per lo sviluppo del microcredito negli Usa


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