Due emendamenti proposti dalla maggioranza puntano ad abolire
il plurimandato e il diritto di recesso annuale. Un passo indietro in un settore che cominciava
finalmente a diventare più
“a misura di consumatore”di Angela Carta
A rischio i primi positivi effetti delle liberalizzazioni, come la riduzione delle tariffe RC auto. A denunciarlo in coro Pierluigi Bersani, l’Antitrust, lo Sna – Sindacato agenti di assicurazione, l’ Unione nazionale Agenti professionisti di assicurazione, le associazioni dei consumatori. «Sulle liberalizzazioni è stata ingranata la retromarcia», afferma il ministro dell’Economia del governo ombra del Pd. In particolare, Bersani pone l’accento sulle pressioni dell’Ania all’Isvap che ha bloccato il cosiddetto “preventivatore unico” online, uno strumento voluto dal governo Prodi per comparare e per scegliere la Rc auto più conveniente.
Ma un altro pericolo, e ben più grave, incomberebbe sul fronte delle assicurazioni e per questo si sono fatte sentire anche le voci dello Sna, dell’Unapass e dell’Antitrust. Alla X commissione Industria, commercio e turismo del Senato sono in discussione gli emendamenti 12.1 e 12.2 al ddl n. 1195, che prevedono l’abrogazione del divieto della clausola di esclusiva nei rapporti agenziali e del diritto di recesso annuale nei contratti assicurativi di durata poliennali. «Provvedimenti», commenta Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori, «che provocherebbero un danno certo alle famiglie italiane, che già avevano assaporato il vantaggio della riduzione dei costi delle assicurazioni». Solo poco tempo fa l’Isvap, nella lettera circolare sull’andamento delle gestioni assicurative nel primo semestre 2008, confermava un significativo calo del prezzo delle polizze del 2,7%. Secondo l’Aiba – Associazione italiana brokers di assicurazioni, nel 2008 il premio medio Rc auto è sceso del 2,2% (750 euro) rispetto al 2007. Il calo dei premi ha generato un aumento senza precedenti della mobilità dei consumatori (l’8% degli assicurati ha cambiato compagnia nel 2008, rispetto al 6,3% del 2006).
Esortazioni che hanno trovato pieno appoggio da parte del Movimento Consumatori. Lorenzo Miozzi definisce il tentativo di abrogazione dell’art. 5 della legge 40, un passo indietro sulla strada della libertà di scelta dei cittadini. «Il ritorno al monomandato e al rinnovo automatico delle polizze pluriennali», afferma Miozzi, «rappresenta un danno per gli assicurati e un venir meno al processo di maggior concorrenza avviato con le liberalizzazioni».
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