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BRAILLE. I ciechi delusi dal Senato

Per il presidente dell'Uic la Giornata del Braille, celebrata oggi al Senato, «è andata sprecata»

di Gabriella Meroni

Si è svolta questa mattina, a Roma, presso la Libreria del Senato della Repubblica Italiana, la conferenza stampa voluta dal Senato stesso per ricordare la 2° Giornata nazionale del Braille, istituita per legge dal Parlamento italiano nel 2007.
Presenti all’incontro la senatrice Silvana Amati, Segretario della Presidenza del Senato della Repubblica, i responsabili del Centro di informazione del sito internet, oltre ai rappresentanti delle associazioni di ciechi e ipovedenti italiani.
 
«Purtroppo questo incontro, che poteva essere un’importante occasione di informazione sulla Giornata del Braille è andato sprecato» sostiene Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. «Si è scelto di parlare dell’accessibilità del sito internet del Senato e delle modifiche apportate successivamente alla Legge Stanca del 2004; iniziativa sicuramente meritevole ma non si è parlato della legge 126/2007, fortissimamente voluta dalla nostra Unione e dal primo firmatario della stessa, On. Enzo Bianco. Non si è parlato nemmeno dell’iter che ha portato alla sua approvazione, né degli obiettivi della legge, e ancor meno del metodo di lettura e scrittura Braille, che ha spalancato ai ciechi le vie della cultura».
 
«Naturalmente siamo grati al Senato dell’iniziativa che rappresenta un ulteriore segno di attenzione verso i ciechi e gli ipovedenti», continua Daniele, «ci auguriamo, però, che il prossimo 21 febbraio il Senato possa contribuire alla celebrazione della 3° Giornata nazionale del Braille organizzando un evento che ponga al centro il Braille, così come stabilito dalla Legge 126/2007, che dispone: “Nell’ambito di tale giornata, le amministrazioni pubbliche e gli altri organismi operanti nel settore sociale possono promuovere idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonché studi, convegni, incontri e dibattiti presso le scuole e i principali mass-media, per richiamare l’attenzione e l’informazione sull’importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive.”».


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