Non profit

In vacanza con Santa Bona

Il Centro turistico giovanile festeggia i suoi 60 anni

di Maurizio Regosa

Era una santa pisana che fece nove volte il cammino di Santiago. Il Ctg ha chiamato così il proprio tour operator, che gestisce ben 3mila strutture per oltre 180mila posti letto.
Alla portata di tutti. Intervista alla presidente Maria Pia Bertolucci
Con i numeri che ha, potrebbe essere una holding del turismo internazionale: 3mila strutture, 180mila posti letto, 30mila soci. E invece il Ctg è qualcosa di diverso, e di più: un’associazione – che compie sessant’anni quest’anno – che fa della vacanza «un’esperienza globale». Ne è sicura Maria Pia Bertolucci, presidente dal 2006, che spiega: «La nostra mission è educare al turismo che educa. Un viaggio può essere strumento di crescita da molti punti di vista. Interiormente, culturalmente, socialmente».
Vita: Come arrivate a questo traguardo?
Maria Pia Bertolucci: Con spirito fresco, divertito e divertente. Siamo gente che vive nella semplicità, ma è orgogliosa della propria storia: siamo stati gli artefici delle prime uscite di casa da parte di moltissime generazioni di giovani. Un tempo andare in vacanza era un evento. I tempi sono cambiati ma mi pare che anche se oggi sembra ci sia più autonomia, in effetti non sia così?
Vita: Cioè?
Bertolucci: Pochi sono in grado di partire in autonomia. La paura di viaggiare da soli, la difficoltà di assumersi anche la responsabilità pur minima dell’andare in vacanza. Anche se il computer ha rivoluzionato la nostra vita, il partire per paradosso continua a essere complicato. Anche nei giovani, normalmente più “imbranati” di quel che appaia?
Vita: Da qui il ruolo del Ctg?
Bertolucci: Sì. Un facilitatore di esperienze. Per questo non deve tradire le aspettative. Non sempre i dirigenti associativi sanno coinvolgere nuove persone: se siamo convinti che un’esperienza come un viaggio in Terrasanta sia significativa, perché non cercare di condividerla con gli altri? Manca un po’ questo saper “trafficare”? Ma è un limite che vale per tutte le associazioni.
Vita: Su quali fronti siete impegnati?
Bertolucci: A parte l’attività più interna, abbiamo un filone dei pellegrinaggi. Stiamo lavorando sulle antiche vie di pellegrinaggio anche con la Cei e con alcune realtà locali. Un altro tema su cui lavoriamo molto, ed è collegabile al primo, è la ricettività nelle strutture religiose. Abbiamo censito più di 3mila case per ferie in tutto il territorio nazionale. Sono circa 180mila posti letti, sicuramente a basso costo. Per facilitarne la fruizione, abbiamo costituito un piccolo tour operator, Santa Bona, una santa pisana che è andata nove volte a piedi a Santiago di Compostela prima di morire nel 1207. Il terzo filone è rappresentato dai soci animatori culturali e ambientali. Non sono guide, né accompagnatori turistici, ma vivendo in un territorio lo possono far conoscere meglio. Ne abbiamo 150 a carattere nazionale.
Vita: E cosa fa Santa Bona tour?
Bertolucci: Offre la possibilità attraverso un sito (www.santabona.com) di avere informazioni ed eventualmente prenotare una vacanza. Un servizio molto utile, specialmente alle famiglie. Per esempio si può andare in Versilia, in alta stagione, spendendo 150 euro al giorno per una camera tripla, vitto e spiaggia compresi. Ho mandato un gruppo di 150 ragazzi al mare, in provincia di Ravenna, all’inizio di settembre: hanno speso 31 euro al giorno per la pensione completa. Sono servizi alla famiglia e alla persona. È questo che ci interessa. Andare in vacanza con poche risorse diventa possibile, in questo modo. Ho parlato con il cardinale Angelo Bagnasco e mi ha molto incoraggiato.
Vita: Le famiglie sono sempre più in difficoltà?
Bertolucci: La richiesta di strutture ricettive cosiddette povere è aumentata. È innegabile. Ma c’è un po’ di confusione circa la modalità con cui accedervi. Le case per ferie dovrebbero essere aperte solo ai soci di una associazione (ciascuna casa può iscriversi a molte associazioni). Ma dopo la riforma del Titolo V, che ha spostato il turismo alle Regioni, alcune di queste ultime hanno normato in maniera differente. Alcune non hanno previsto il vincolo associativo. Si è aperto qualche varco, e alcune case sostengono che non occorre essere soci per accedere.


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