Non profit

dai laghi alle risaie ma solo su due ruote

Nasce la Roadmap per cicloamatori lombardi

di Redazione

Ia Lombardia punta sulla bici: è questa la svolta verde della Regione, decisa da tempo e presentata da poco, in occasione della Borsa internazionale del turismo 2009 che si è tenuta a Milano dal 19 al 22 febbraio. A riprova di questo impegno è nata la nuova Guida-Roadmap online (si scarica da: www.turismo. regione.lombardia.it) attraverso cui gli assessori al Territorio e Urbanistica e alla Promozione attività turistica di Regione Lombardia propongono agli appassionati delle due ruote alcune idee e percorsi per scoprire lo straordinario patrimonio ambientale, urbanistico, paesaggistico e architettonico che si dipana lungo le vallate, i fiumi, i navigli e i laghi lombardi; un patrimonio di bellezza invidiabile e purtroppo ai più sconosciuta.
La Lombardia, nonostante i luoghi comuni, è un territorio tra i più variegati d’Italia, che permette di passare dai ghiacciai perenni delle Alpi fino alle mura di città antiche, dai binari di storiche linee ferroviarie ai filari di vigneti secolari. La Roadmap aiuterà quindi il turista (o il lombardo) a godersi appieno queste località, fruttando uno degli strumenti migliore per muoversi in modo ecologico, avvicinarsi ad aree sensibili senza comprometterne l’equilibrio e godere della bellezza della natura. Le alternative sono tante, dalla Franciacorta alla Valtellina, dai navigli al parco del Ticino, dal Garda alla via Carolingia, il tutto ovviamente sfruttando la rete ciclabile regionale.
A questo proposito Eugenio Galli, presidente Fiab Ciclobby onlus e coordinatore regionale Fiab Lombardia, prima parla da vero appassionato del turismo sui pedali («consiglio di visitare la Franciacorta e il Parco del Ticino, soprattutto dove incontra il Naviglio Grande verso Abbiategrasso. Sono posti incantevoli»), poi, analizzando l’iniziativa della Regione, sottolinea che «è molto positivo che ci sia finalmente informazione sui percorsi e le possibilità per i cicloamatori. Certo c’è ancora molto da fare per rendere la ciclabilità lombarda competitiva con quelle europee, ma il primo passo è stato fatto».
Da migliorare, secondo Galli, c’è la cura del paesaggio, che in altri Paesi, come Francia e Germania, è da sempre ai primi posti dell’agenda politica locale, e il coordinamento dei mezzi pubblici con le piste, in modo da permettere al ciclista di raggiungere più mete possibili. «È una risorsa economica importante, e per sfruttarla bisogna rendere il servizio migliore possibile. La strada intrapresa è quella giusta e le potenzialità ci sono, il progetto è promettente. Vedremo in futuro quali frutti porterà» conclude Galli.

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