Welfare

Ecco la giustizia senza tribunale

Contro la lavanderia che rovina i vestiti, gli imbonitori che rifilano patacche, i conti salati, le bollette astronomiche. Migliaia di italiani si sono già presi la rivincita.

di Christian Carosi

La signora Maria ha ancora qualche difficoltà a crederci. È riuscita a farsi ripagare il costo del vestito irrimediabilmente rovinato dalla tintoria che non ne voleva proprio sentir parlare. Certo, si è dovuta rivolgere al giudice, proprio lei che con quelle cose da ?azzeccagarbugli? non ha mai voluto averci a che fare, tanto in Italia si sa come vanno le cose. Processi lunghi, interminabili e quanti costi da sostenere! L?avvocato, le spese processuali, i bolli, le carte…Insomma è ovvio che davanti a tante difficoltà si rinunci a far valere i propri diritti, anche se evidentemente calpestati. In questo modo chi vende un prodotto di scarsa qualità che si rompe subito è sicuro che mai sarà citato in giudizio per qualche centomila lire. Così pure il condomino prepotente che non rispetta il regolamento, gli imbonitori televisivi che piazzano patacche, la società dei telefoni che pretende il pagamento di una bolletta spropositata, i debitori impertinenti, ecc. La crisi della giustizia italiana nasce proprio sulle piccole controversie civili che riguardano la maggior parte dei cittadini, processi di basso valore economico, ma non per questo meno importanti. Si ripete all?infinito che i tribunali non ce la fanno più, il sovraccarico di lavoro è tale che per ottenere una sentenza definitiva bisogna aspettare anni e anticipare fior di quattrini. Che fare dunque?
Un piccolo spiraglio di luce nelle tenebre kafkiane si sta però aprendo e l?esperienza dei Giudici di Pace ai quali la signora Maria si è rivolta per ottenere giustizia, fa ben sperare. «In attività da tre anni e mezzo», sottolinea l?avvocato Vito Dattolico, presidente dell?Unione nazionale Giudici di Pace di Milano , «questi giudici onorari delle ?piccole cause? sono riusciti a risolvere in tempi brevi migliaia di processi destinati a non iniziare mai. Secondo una stima si è arrivati ad una media di 200.000 processi risolti e a circa 800.000 decreti ingiuntivi emanati l?anno sul territorio nazionale. Ne è conseguito un alleggerimento del carico di lavoro delle Preture e dei Tribunali di circa il 25%; tutto ciò grazie a 2.800 giudici che svolgono con impegno il lavoro previsto dalla legge per 4.700 unità».
La grande novità rappresentata dai Giudici di Pace, giudici a tutti gli effetti che emettono sentenze ?in nome del Popolo italiano?, consiste nella snellezza dei procedimenti, come già sperimentato da tempo in molti altri paesi europei: la signora Maria, che ha subito un danno di circa 800.000 lire si sarebbe potuta recare dal giudice anche senza avvocato; lei ha preferito non farlo, perché è poco pratica, ma per cause che arrivano ad un milione il cittadino vanta questo diritto e può trovare un aiuto presso gli stessi uffici del Giudice di Pace, aperti al pubblico.
I tempi richiesti per ottenere una decisione sono incredibilmente brevi, se paragonati alla situazione generale: se la causa è semplice, sono sufficienti 2/3 mesi. Anche i casi più complicati, dove sono richiesti testimoni e periti si risolvono entro un anno. Non è necessario svenarsi per promuovere un processo. Le spese da sostenere per bolli notifiche, iscrizione al ruolo, ecc. si aggirano intorno alle 120.000 lire e se la causa non supera i due milioni di valore, non si paga proprio nulla. Si può andare dal Giudice di Pace anche per cercare di raggiungere un accordo con l?avversario, attraverso la procedura di conciliazione: in questo caso non vi è limite di valore della causa.
Ma allora perché i cittadini italiani non si avvalgono di questa occasione? Secondo l?avvocato Claudia Morandi, coordinatrice dei Gdp di Milano: « Il motivo va cercato nella radicata e in molti casi giustificata diffidenza del cittadino rispetto alle procedure giudiziarie, oltre ad una generale carenza di informazioni sui suoi diritti».
Insomma, ci vorrà ancora parecchio tempo prima che tante signore Maria decidano di non lasciare più correre e pretendano di ottenere quanto gli spetta.

Giudici e ricorsi

Giudici di pace: quanti sono
2.800
Quanti dovrebbero essere
4.700
Processi risolti ogni anno
200.000
Decreti ingiuntivi emessi ogni anno
800.000
Meno cause per Preture e Tribunali
-25%

Tempi e costi di un ricorso

valore fino a due milioni
1-2 mesi
zero

valore oltre due milioni
3-4 mesi
120.000

DIAMOGLI PIU’ POTERI

Sono convinto dell?importanza del Giudice di Pace e della necessità di valorizzarne l?operato per ridare fiducia ai cittadini, costretti oggi a aspettare anche dieci anni per ottenere una sentenza civile. In quest?ottica, la Commissione Giustizia della Camera, di cui sono stato presidente, ha approvato un disegno di legge per riorganizzare il sistema processuale. Attendiamo da un anno e mezzo l?approvazione definitiva del Senato. Nel disegno di legge si prevede un ampliamento delle competenze del Giudice di Pace in ambito civile e l?estensione ai processi penali di minore gravità, più legati alla quotidianità del cittadino. Cambieranno anche le sanzioni previste con una preferenza per le pene alternative al carcere, come l?obbligo di dedicarsi a lavori socialmente utili o la detenzione domiciliare durante i fine settimana, più finalizzate alla rieducazione del colpevole. Non si creda per questo che i Giudici di Pace siano meno preparati o svincolati dalla legge dei giudici ?di professione?. La loro professionalità è garantita da appositi corsi e selezioni e, in seguito all?approvazione della legge, da un aumento delle irrisorie somme che ora percepiscono. Anche i più scettici si dovranno convincere che questa è la strada da seguire per risolvere l?annoso problema che affligge la nostra Giustizia.

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