Non profit

Onlus, troppi steccati e troppe complicazioni

Parla Monica Poletto, neo presidente di CdO Opere Sociali

di Gabriella Meroni

«Troppi settori sono lasciati fuori dalla normativa: le scuole, se non svolgono la propria attività con gli svantaggiati; e poi gli enti di formazione e gli ospedali. È ora di cambiare»Giovane (per essere una dirigente…), competente e con le idee chiare: ecco a voi la nuova presidente di CdO Opere Sociali, la torinese Monica Poletto. Commercialista 42enne, è stata eletta all’unanimità il 16 febbraio. Questa è la sua prima intervista da presidente.
Vita: Dottoressa Poletto, quando si è avvicinata al non profit?
Monica Poletto: Dopo la laurea, con alcuni amici abbiamo costituito un’associazione che aiutava nella ricerca di lavoro. Visto che avevo iniziato la pratica in uno studio di commercialisti, ho redatto lo statuto e fatto la contabilità. Sono poi diventata socia del mio attuale studio, Triberti Colombo e Associati, che si è sempre occupato di enti senza scopo di lucro, e con loro è stato facile specializzarsi.
Vita: Cosa pensa della normativa fiscale sulle onlus? È il caso di aggiornarla?
Poletto: Serve un riordino. La disciplina ha avuto il pregio di riconoscere, anche dal punto di vista agevolativo, il ruolo di gran parte del terzo settore. Troppi settori però sono lasciati fuori dalla normativa: le scuole possono essere onlus solo se svolgono la propria attività nei confronti di svantaggiati; e così gli enti di formazione e gli ospedali. Infine complicazioni e incertezze ne diminuiscono l’incidenza.
Vita: C’è chi parla di crisi del terzo settore. Secondo lei?
Poletto: Quando una realtà è in grado di fare una proposta ideale grande, i volontari ci sono, si coinvolgono e si realizzano. Tutti abbiamo bisogno che la nostra vita sia utile e grande. Il non profit italiano ha tutta la grandezza di una tradizione importante, capace di creare un tessuto sociale di cui, in momenti di crisi come questi, tutti riconoscono il valore. Forse il non profit ha solo bisogno di riaccorgersi della sua grandezza.
Vita: Che giudizio dà sulla legge sull’impresa sociale?
Poletto: La riforma va ultimata. È importante il riconoscimento di un’impresa con scopi di utilità sociale che la norma contiene; allo stesso tempo, chi costituisce un’impresa sociale ha molti oneri e nessun onore. È il momento che si pensi agli onori, cioè a un giusto regime agevolativo.
Vita: Quali provvedimenti legislativi per favorire lo sviluppo del terzo settore?
Poletto: Un generale riordino e ampliamento della possibilità di aiutare il non profit, anche allargando la possibilità di agevolazioni fiscali per chi dona. Un welfare che restituisca al cittadino la libertà di scegliere e che veda i soggetti non profit giocare in serie A in questo campionato.
Vita: Quale sono le priorità nella sua agenda da presidente?
Poletto: Mi interessa è che CdO Opere Sociali, così come la Compagnia delle Opere, sia un luogo di libertà e responsabilità. E poi vorrei conoscere meglio i nostri associati, per imparare dalla loro grandezza. Dal dialogo e dal rapporto con loro definirò la mia agenda.


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