Non profit

RONDE. I camperisti: in Italia squadre di cittadini armati ci sono già

Sono i barracellari, attivi in Sardegna da secoli e disciplinati da una legge regionale di vent'anni fa

di Gabriella Meroni

«Quando in questi giorni vedo la televisione e leggo i giornali sul tema delle ronde in Italia rimango veramente stupito di chi parla e chi scrive non si ricordi che dal 1988 esistono delle “Milizie Armate” sul territorio italiano, senza che alcuno si scandalizzi». Comincia così un comunicato diffuso dal Coordinamento Camperisti, che riguarda un argomento di stretta attualità: le ronde di cittadini contro la criminalità. «È la Sardegna che con Legge Regionale n. 25 del 15 luglio 1988 ha disciplinato le Compagnie Barracellari», prosegue la nota, «che vedono come requisito di arruolamento la scuola dell’obbligo oppure saper leggere e scrivere (vero anche se incredibile), un finanziamento pubblico e privato, la dotazione ai Barracelli di una divisa e di una arma lunga (fucile)».

A sostegno della propria tesi (che abbiamo verificato, pare sia proprio così…) il presidente del Coordinamento, Pier Luigi Ciolli, racconta un aneddoto: «Erano le ore 0,15 del lontano 7 luglio 1995 (tempo di sequestri di persona in Sardegna), nel comune di San Teodoro (NU), che avvenne un intervento di persone armate di fucile da caccia che, bussando alle porte delle autocaravan in sosta in piena notte, fecero svegliare e sobbalzare le famiglie che erano regolarmente in sosta come previsto dall’articolo 185 del Codice della Strada. L’ordine era di allontanarsi perché una ordinanza locale (illegittima perché in violazione di quanto sancito dal Codice della Strada) vietava la sosta delle autocaravan. Come Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti intervenimmo prima per capire chi erano questi soggetti (scoprimmo i Barracellari) e poi per chiedere alle autorità di disarmarli».

Il comunicato prosegue informando che la storia venne pubblicata sulla rivista inCAMPER numero 45 del 1995 e su numeri successivi (www.incamper.org)  e si conclude ricordando che «ci sono due diritti: il diritto del cittadino disarmato ad organizzarsi per controllare il proprio territorio di giorno e di notte, in sinergia e in collaborazione con le Forze di Polizia; il diritto di un Governo, di un Ministro, autorizzare anche dei cittadini a viaggiare armati per svolgere il servizio di controllo del territorio in sinergia e coordinati dalle Forze di Polizia. Chi fosse contrario al primo diritto eserciti pure la sua critica ma rientrerà in una sparuta minoranza. Chi fosse contrario al secondo diritto dovrebbe mostrare l’istanza che ha inviato per sopprimere le compagnie barracellari perché, se non lo ha fatto, ci parrebbe in dissociazione mentale».

Paradossi a parte, la storia secondo noi merita di essere raccontata.

www.coordinamentocamperisti.it


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