Cultura

LIBERTÀ RELIGIOSA. Sri Lanka, si discute legge anti-conversione

Proposta dai buddisti, colpisce i cristiani

di Gabriella Meroni

Sta suscitando preoccupazione in Sri Lanka la legge anti-conversione che oggi sarà al vaglio del comitato consultivo del ministero degli affari religiosi per poi passare alla discussione in Parlamento. Mons. Vincent Marius Joseph Peiris, vescovo ausiliare di Colombo, ad Asianews, ha espresso preoccupazione. «Se la legge passasse – ha detto – credo che i cristiani e in particolare i cattolici dovranno affrontare molti problemi».

I timori più forti sono per le attività caritative e per le istituzioni umanitarie perché l’assistenza potrebbe essere interpretata come un tentativo di portare la gente alla fede cattolica. La Chiesa non ha espresso una posizione ufficiale sulla norma, proposta nel 2004 dal Jathika Hela Urumaya (Jhu) il partito dei monaci buddisti, e sta studiando con attenzione il caso con l’aiuto di giuristi, costituzionalisti e sono in corso colloqui con il governo. Sulla vicenda, l’opposizione chiede «maggior chiarezza su cosa costituisce un crimine per questo tipo di legge e su come può essere provato che una conversione è avvenuta in modo forzato».


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