Volontariato
CARITAS. Ok allo sgombero dei campi. Ma la repressione non basta
Un intervento di Franco Pittau responsabile immigrazione
di Redazione
Lo sgombero dei campi nomadi che si sta mettendo in atto a Roma non è di per sè una cosa negativa in quanto “le condizioni di questi campi nomadi sono
disastrose: non c’è luce, c’è fango, e i bambini passeggiano in mezzo ai topi”. Così “se questo provvedimento serve per sistemare quelli che hanno diritto a stare in Italia, sarebbe una cosa buona. Però nasce un altro problema: come possiamo pensare di sistemare questa gente senza fare una politica per la casa, quando negli anni 2000 sono entrati circa 2 milioni di persone in Italia?”. È questo il giudizio di Franco Pittau, responsabile direttore del dossier immigrazione della Caritas. Pittau è intervenuto ai microfoni di Radio Vaticana in merito al problema sicurezza che sta animando un dibattito politico acceso in seguito agli ultimi episodi di stupro.
«Lo stupro», ha detto Pittau, «è una ferita per tutta l’umanità in primo luogo. In secondo luogo questi fatti delittuosi riguardano sia cittadini stranieri che cittadini italiani. E se veniamo al dunque, ci vuole la repressione ma ci vuole anche la
prevenzione». E a proposito di quest’ulitma esigenza ha spiegato che è necessario agire, rispetto agli immigrati che si macchiano di questo reato, “nel loro Paese, sia perchè c’è molto controllo, sia perchè hanno leggi penali molto più restrittive, molto più severe, li controllano bene. Qui vedono allentati tutti i vincoli. Allora
perchè non valorizzare le associazioni, tutte le organizzazioni che si occupano di immigrazione? Sono una forza potentissima”.
In merito al fatto poi che secondo le statistiche le violenze sessuali in Italia non sarebbero aumentate, Pittau ha osservato: «C’è una forma di intolleranza verso l’immigrato. Io vivo in mezzo a loro, li interrogo e li ascolto: gli immigrati hanno paura, il desiderio di ordine e di sicurezza è anche il loro desiderio. Noi iniziamo a fare paura agli immigrati, non agli immigrati disonesti perchè quelli fanno lo stesso quello che vogliono, ma a quelli onesti. Sulla sicurezza raramente si interviene con una vera conoscenza dei dati. Si dice: l’immigrazione è un fattore che incide direttamente sull’aumento della criminalità: questo è completamente sbagliato e non c’è uno studioso che lo dica»”.
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