Volontariato

SRI LANKA. Caritas: i profughi hanno bisogno di aiuti

I profughi intrappolati nella zona del conflitto sono oltre 250mila, dice Caritas Francia

di Redazione

I profughi del conflitto in corso in Sri Lanka hanno urgente bisogno di «cibo, prodotti per l’igiene, rifugi temporanei, bagni, acqua potabile. I 30mila fuggiaschi appena usciti dalla zona dei combattimenti anche di cure mediche e assistenza psicologica». Lo ha detto all’agenzia Sir Valentina Ferraboschi, che da sei mesi lavora con Caritas Francia nelle attività di emergenza e riabilitazione di Caritas Sri Lanka. Le organizzazioni cattoliche impegnate nel Nord (ora il conflitto è concentrato nei due distretti di Kilinochchi e Mullaitivu) sono Caritas Sri Lanka, Jesuit Refugee Service e World Vision.

«I profughi intrappolati nella zona del conflitto sono oltre 250mila e 30mila sono riusciti a sfuggire all’assedio e sono ospitati in campi nel distretto di Vavuniya (subito a Sud di Mullaitivu) e poche migliaia nel distretto di Jaffna» riferisce la responsabile Caritas. Il voto di ieri nella Provincia centrale dello Sri Lanka ha dato la vittoria al partito di governo e ha confermato il sostegno della popolazione alla volontà del presidente Rajapaksa di chiudere militarmente la partita con la ribellione tamil nel Nord e nell’Est del Paese.

«Se parliamo del conflitto e dei profughi che ne derivano» precisa Ferraboschi, «dobbiamo distinguere tra le centinaia di migliaia di persone intrappolate nel territorio in cui si concentrano gli scontri di queste settimane e per i quali nessuno può fare nulla, e quelli che si trovano all’estero di quest’area. Noi lavoriamo soprattutto con questi ultimi, nell’impossibilità di accedere dal 2 gennaio all’area degli scontri. I bisogni più urgenti sono cibo, prodotti per l’igiene, rifugi temporanei, bagni e latrine, acqua potabile. I 30 mila fuggiaschi appena usciti dalla zona dei combattimenti hanno anche bisogno urgente di cure mediche e assistenza psicologica». Caritas Italiana, Caritas Francia e Caritas internationalis supportano i progetti di assistenza agli sfollati di Caritas Sri Lanka. In questa situazione la Caritas «si occupa di distribuire pasti caldi e generi di prima necessità e in più c’è una clinica mobile delle Suore della Santa croce che dà assistenza medica ai feriti meno gravi che non possono essere trasportati negli ospedali più vicini, quelli di Vavuniya e Mannar, già pieni».


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