Cultura

Santa Maria di Leuca: per Caritas una provocazione alla coscienza civile

Caritas Italiana al lavoro perché il diritto di migrazione e d’asilo trovino risposte sempre più adeguate

di Redazione

Il capitolo dei morti dei ?viaggi della speranza? ha avuto un nuovo bilancio drammatico: su 35 persone in viaggio dalla Turchia verso l?Italia attraverso la Grecia, solo 6 sono al momento i sopravvissuti, gli altri sono scomparsi nelle acque dello Ionio.

?La modalità con cui persone in fuga dal proprio Paese in cerca di libertà e di pace rischiano ogni giorno la vita, vittima talora di trafficanti di esseri umani – spiega don Giancarlo Perego, responsabile Area nazionale di Caritas Italiana -, deve preoccupare la nostra coscienza e interpellare chiaramente le istituzioni?.

Preoccupa la necessità di garantire sempre di più, anche attraverso ?canali umanitari?, tra l?altro da una terra ormai europea, quale si prepara ad essere la Turchia, i viaggi di una popolazione – i curdi – che costituiscono una minoranza etnica; preoccupano le modalità attuative della nuova legge sull?immigrazione, che non deve peggiorare le condizioni di vita di coloro che sono accolti in Italia e favorire un percorso di tutela dei richiedenti asilo.

Lo scenario in continua evoluzione delle possibili rotte marittime con lo spostamento dei viaggi verso località della Puglia, delle Marche, della Calabria, della Sicilia via mare e del Nord-est (Trentino, Veneto, Friuli) via terra, chiedono un?attenzione sempre maggiore alle nostre frontiere, non solo in termini di sicurezza, ma anche in termini di accoglienza organizzata.

Caritas Italiana, che ha creato da alcuni anni una rete di collegamento di 30 Caritas diocesane impegnate nell?accoglienza, nell?ascolto e nella tutela dei profughi, continuerà a lavorare perché ?il diritto di migrazione? e il ?diritto d?asilo? trovino culturalmente, socialmente e istituzionalmente le risposte più adeguate a rispettare le persone e la convivenza civile.

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