Violenza.A Frosinone hanno trovato per strada una ragazza con i vestiti strappati, in preda a forte choc, scampata per poco ad una violenza di gruppo. A Caserta un uomo chiama il 113 dopo aver tentato una violenza contro una donna e dopo averla ferita con un coltello. A Milano una ragazza prende a pugni chi vuole abusare di lei e si salva, attirando l’attenzione dei passanti. A Pavia una giovane scampa il pericolo dell’assalto in casa di un violentatore telefonando ad un’amica che dà l’allarme. A Sabbio Chiese, provincia di Brescia, c’è la festa di un gruppo di adolescenti, il più grande ha 16 anni. Una ragazza di 14 si ubriaca, perde il controllo e il piccolo branco di ragazzini ne approfitta, fino a violentarla con il legno di un badile. I giovani vengono tutti identificati e fermati, e il Procuratore racconta stupito alla stampa che nessuno di loro sembra davvero rendersi conto di quello che è stato compiuto. Il Partito dei rumeni d’Italia si è chiesto perché non c’è stata alcuna indignazione, quantomeno simile a quella registrata a Guidonia, «quando l’atto criminale non è commesso da stranieri».
Linciaggio. Un automobilista romeno ubriaco, andando a velocità sostenuta, ha finito per uscire di strada e invadere la corsia nel senso opposto. Scontro frontale contro un’altra vettura, con a bordo due coniugi. Lui è morto subito dopo. Il romeno, forse in stato confusionale, nonostante ci fossero due feriti, di cui uno gravissimo sull’asfalto, è entrato nel primo bar per ordinare una birra. Lì è stato raggiunto da un gruppo di cittadini infuriati e per poco non è stato linciato. Le immagini su YouTube e le fotografie del tentativo di linciaggio sono finite nei telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani. I parenti della vittima non si sono mostrati affatto contrariati per il tentativo di giustizia sommaria. Anzi, l’hanno in qualche modo avallato.
Intrigo. Katia Di Mitri, 33 anni, ragioniera che faceva la colf, era scomparsa da martedì 3 febbraio. Alle 16 e 30 doveva andare a prendere il figlio di 8 anni a scuola, gli aveva anche comprato un cannolo come merenda. Invece non si è presentata. Scomparsa nel nulla. Ma il suo cadavere è stato ritrovato nei boschi di Bricherasio, vicino a Pinerolo, pochi chilometri da Torino. La testa sfondata da una pietra. L’ultimo sms l’aveva scambiato con un amico, Giuliano Pastre, sposato con 4 figli, interrogato più volte. Pastre si è ucciso il lunedì seguente e ha lasciato un biglietto: «Sono innocente, non c’entro con il delitto di Katia». Ma i Carabinieri non credono all’ultimo messaggio.
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