Cultura

Immigrati, in mare cambiano le regole

Con l'attuazione della Bossi-Fini si specificano le competenze fra Marina, finanzieri e guardie costiere

di Redazione

Immigrati, arrivano nuove regole di coordinamento per il contrasto al traffico di esseri umani e il soccorso in mare. E’ ormai in fase di avanzata elaborazione un decreto interministeriale attuativo della legge Bossi-Fini che individua una precisa ripartizione delle competenze tra Marina Militare, Guardia di finanza e Capitanerie di porto-Guardia costiera. Gli uffici legislativi dei ministeri interessati avrebbero quasi ultimato il lavoro preparatorio sul nuovo testo di legge che definisce le ‘regole d’ingaggio’ da seguire sul mare. Obiettivo di fondo del provvedimento, evitare per il futuro equivoci, silenzi, sovrapposizioni e carenze organizzative nel delicatissimo settore della lotta al traffico di immigrati clandestini e della salvaguardia dell’incolumita’ delle persone che tentano l’avventura in mare alla volta delle coste italiane. In base al nuovo decreto, le carrette del mare in arrivo verso le coste italiane saranno segnalate e seguite a distanza, in gergo tecnico ‘ombreggiate’, dalle unita’ di altura della Marina militare che poi passeranno il testimone in acque nazionali alla Guardia di Finanza. Alle Fiamme Gialle spettera’ la facolta’ di effettuare operazioni di ‘boarding’ sugli scafi alla ricerca degli equipaggi che organizzano ‘i viaggi della speranza’ per gli immigrati clandestini Le attivita’ ‘Sar’ (Search and rescue), ovvero le ricerche e i soccorsi ai naufraghi e alle imbarcazioni in difficolta’, saranno coordinate dal corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera, ferma restando naturalmente la cosiddetta ‘legge del mare’ che prevede l’obbligo morale per ogni nave di qualunque reparto o unita’ di soccorrere le persone in pericolo di vita. Il provvedimento che contempla le norme di comportamento per Marina, Guardia di Finanza e Guardia costiera prevede poi un piu’ snello ed efficace sistema di collegamento radio tra reparti di forze diverse. Una tempestiva comunicazione in situazioni di emergenza viene considerata un elemento essenziale nel sistema di controllo e di intervento sul mare, in applicazione di una nuova filosofia operativa che punta a razionalizzare le procedure di soccorso e rafforzare il contrasto del business criminale del traffico di esseri umani.


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