Welfare

Fuori dal carcere le detenute con figli fino a 10 anni

Ma solo dopo aver scontato un terzo della pena. Prima potranno uscire di cella alcune ore al giorno per accudire i figli. Niente carcere se il bimbo ha meno di un anno

di Gabriella Meroni

Il disegno di legge approvato oggi dal Senato, se licenziato anche dalla Camera, consentira’ alle madri di figli fino a 10 anni di uscire dal carcere. La condizione necessaria per scontare la pena nella propria abitazione o in strutture pubbliche di accoglienza e’ quella di aver gia’ scontato almeno un terzo della pena inflitta o almeno 15 anni nel caso di condanna all’ergastolo. Naturalmente, la concessione dei benefici previsti dal ddl sara’ valutata caso per caso anche sulla base dell’esistenza di un concreto pericolo di reiterazione del reato commesso. Comunque, per le donne che dovranno scontare la pena in carcere, e’ prevista la possibilita’ di passare in casa qualche ora per assistere i figli, secondo le stesse regole valide per il lavoro dei detenuti fuori dal carcere. Le norme stabilite dal disegno di legge possono essere applicate anche ai padri detenuti, nei casi in cui la madre dei bambini sia morta o versi nell’impossibilita’ di assistere i figli. La competenza della concessione dei benefici spetta al tribunale di sorveglianza, che deve regolare il periodo di tempo che la madre puo’ trascorrere all’esterno della propria abitazione, perche’ nei casi in cui la donna, senza giustificato motivo, si assenti per piu’ di 12 ore, i benefici possono essere revocati e alla condannata puo’ venire ascritto il reato di evasione nel caso l’assenza si protragga per un tempo piu’ lungo. Infine il provvedimento prevede anche il rinvio automatico delle condanne per le donne incinte o per quelle che abbiano figli di eta’ inferiore ad un anno.


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