Economia

a chi danno fastidio i nemici degli evasori?

Una norma contro alcuni soggetti riscossori

di Redazione

Una coop sociale scova tributi evasi per milioni.
Ma tra poco forse dovrà fermarsi. Ecco perchéSi chiama Fraternità sistemi ed è l’unica cooperativa sociale di tipo B (su 100 addetti, 43 sono disabili o svantaggiati) a essere iscritta all’Albo dei soggetti accreditati per la riscossione tributi per conto dei Comuni e delle Province (in Italia 41). Forse però, tra 90 giorni, dovremo usare il passato: un codicillo (il comma 7-bis dell’articolo 32) del decreto anti crisi ha infatti stabilito che le società private devono avere un capitale sociale interamente versato di 10 milioni di euro (e per fare un simile adeguamento concede appena tre mesi). Se si tiene conto che fino all’approvazione di questa legge il capitale da versare era di “appena” 2 milioni e 600mila euro, la scelta di innalzarlo di quasi quattro volte potrebbe sembrare rigorosa, se non rigorosissima. Ma è anche una decisione dalla parte del cittadino?
Ne dubitano i responsabili della coop, che fanno notare come questa misura avvantaggi le grandi società (pubbliche) a scapito delle piccole e rivendicano il buon operato della Fraternità sistemi: in meno di due anni (l’iscrizione all’Albo è del giugno 2007) ha attivato 55 convenzioni con altrettante amministrazioni e, per conto del solo Comune di Ospitaletto (Brescia) ha recuperato 4 milioni di evasione (facendo accertamenti a tappeto, persino sul sindaco e sul parroco). «Abbiamo scritto all’Autorità per la concorrenza e speriamo in una rettifica», spiega Luigi Chiari, consigliere delegato del gruppo Fraternità (cui la cooperativa aderisce), «perché secondo noi è un’operazione che va contro la concorrenza».
Opinione che Antonio Catricalà, presidente dell’Autorithy, sembra condividere dal momento che ha scritto a sua volta, il 15 gennaio, al premier Berlusconi, ai ministri Tremonti e Scajola (nonché ai presidenti di Camera e Senato). Oggetto della segnalazione, la persuasione che tale innalzamento «confligga in maniera evidente con i principi posti a tutela della concorrenza, posto che determina una netta discriminazione tra operatori della riscossione a prevalente partecipazione pubblica e operatori a capitale privato, sui quali soltanto incombe l’obbligo di adeguare il proprio capitale sociale». La nuova legge, insomma, favorirebbe soggetti nati da enti locali come Roma entrate, la torinese Soris e la galassia a capitale pubblico Equitalia (il cui 51% è in mano all’Agenzia per le entrate, il 49% all’Inps).


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