Non profit

mangi, dormi, vai al mare… e non paghi niente

In Sardegna il primo bed&breakfast a baratto

di Chiara Cantoni

La cittadina di Bosa, in provincia di Nuoro, bomboniera della Planargia, ha tutto ciò che un borgo turistico può desiderare: bastioni a picco sul mare, incantevoli cale pietrose, acque limpide su cui sventolano le 5 vele di Legambiente e Touring Club Italiano. Difficile immaginare di meglio. Ci è riuscita, con molta fantasia, un’intraprendente coppia di toscani, Alfredo e Ilaria Meschi, che in questo angolo di Sardegna ha aperto a dicembre il primo bed&breakfast anticrisi d’Italia. Ebbene sì, a VillaVillaColle, graziosa casa a torre del 600 costruita ai piedi del Castello dei Malaspina, il denaro è considerato demodé e la permanenza semplicemente si baratta: con prodotti bio, maglioni lavorati a mano, saponi naturali, ma anche competenze tecniche, lavoretti manuali, o qualunque cosa incontri la disponibilità dei proprietari. Dove qualunque non è un eufemismo: la famiglia Meschi (oltre ad Alfredo e Ilaria, entrambi scultori ceramisti, c’è il piccolo Elia, di 6 anni) promette di trovare soluzioni per tutti e per tutti i gusti.
«Siamo approdati al caldo sole di Bosa nell’aprile 2008, dopo esperienze di vita comunitaria, prima nell’ecovillaggio Hodos, fra Pisa e Livorno, poi alla Findhorn Foundation in Scozia», racconta Alfredo Meschi. «Qui, nel centro storico il tempo sembra essersi fermato: niente macchine e i vicini ti regalano la frutta, una bellezza. Però ci mancava la dimensione dell’accoglienza e abbiamo inventato la formula delle tre “b”: Bed & Breakfast & Baratto, aprendo la casa a chiunque voglia farsi una vacanza senza spendere un centesimo». Per l’equivalente di 25 euro a notte (prezzo di riferimento per calcolare lo scambio), i Meschi offrono una comoda stanza (4 posti in tutto), una golosa colazione bio e, a chi lo desidera, gli spazi comuni.
Non passano due mesi che il blog di VillaVillaColle viene invaso dalle richieste (200-300 contatti al dì): «Siamo impiegati di banca, non sappiamo cosa barattare, ma ci piacerebbe tanto venire». Alfredo risponde sempre: «Ok, una soluzione si trova di sicuro». Spazio alle proposte più audaci: «A breve ospiteremo un fotografo che farà gli scatti alle nostre sculture per il catalogo 2009, mentre una coppia esperta di arti marziali ci svelerà i segreti del Tai Chi e del Qi Gong». E se c’è chi vuole barattare competenze che potrebbero interessare la comunità, tanto meglio: «È l’occasione per allargare la proposta a tutta Bosa e avvicinare anche chi non ha mai praticato stili di vita alternativi», dice. «Perché, in fondo, non ci interessa fare business, ma rimettere in circolo la relazione e dare spazio alla fiducia. Cosa di cui c’è un grande bisogno».


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