Salute
Aids, una rivoluzione nelle cure
Basta terapie aggressive e pesanti, le nuove linee guida presenteranno nuove terapie. Con un occhio di riguardo per i Paesi poveri
Saranno presentate a giorni nel corso dell’ottava conferenza sui farmaci retrovirali, a Chicago, le nuove linee guida per il trattamento dell’Aids. Le linee guida modificano quello che finora è stato uno dei pilastri della lotta al virus dell’Hiv, “hit hard, hit early”, ovvero “picchia duro, picchia presto”.
Le nuove indicazioni sconsigliano infatti ai medici di somministrare cure aggressive a pazienti che non hanno ancora mostrato sintomi di indebolimento del sistema immunitario. Fino a questo momento, era opinione diffusa che fosse necessario somministrare ai sieropositivi massicce dosi di medicinali appena diagnosticata la malattia.
Le nuove linee guida saranno presentata nei prossimi giorni nel corso della conferenza sui farmaci retrovirali in programma a Chicago: all’incontro parteciperanno i maggiori esperti mondiali in tema di Hiv. Al centro della discussione, i nuovi trattamenti per combattere l’Hiv e il problema delle cure per i 36 milioni di persone affette dalla malattia nel mondo.
La maggior parte dei malati di Aids vive nelle zone più povere del mondo – in testa l’Africa – e non può permettersi costosi trattamenti come quello a base di farmaci retrovirali.
Il nuovo approccio alla cura dell’Aids elimina dei problemi non di poco conto: le medicine che fermano lo sviluppo della malattia hanno infatti controindicazioni pesanti, come l’aumento del colesterolo e il progressivo assottigliamento delle ossa. Inoltre la somministrazione costante abitua l’organismo e quindi lo rende meno sensibile alle cure. Ma le nuove linee guida tengono conto anche di un altro fattore: la scarsità dei medicinali, disponibili in numero limitato che potrebbe presto rivelarsi insufficiente se i pazienti dovessero farne uso per tutta la vita.
Le nuove linee guida includono anche indicazioni su alcuni nuovi farmaci studiati per fermare lo sviluppo dell’Aids.
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