Non profit

Nettuno, gioventù che brucia

Un cittadino di origine indiana incendiato per "provare una forte emozione".

di Franco Bomprezzi

La rassegna stampa oggi si occupa anche di:

L’episodio di Nettuno spinge quasi tutti i giornali a dedicare a questa notizia il titolo di apertura. E rivela il disagio della stampa nell’interpretare fatti così violenti e crudeli.

“Bruciano immigrato, per divertirsi”: è l’apertura di LA REPUBBLICA sul raid razzista di Nettuno. Al quale dedica spazio sia nelle pagine nazionali che in quelle romane. La cronaca è a firma di Carlo Bonini: “Un euro di benzina e abbiamo acceso il barbone volevamo un’emozione forte per finire la serata”  è il titolo del suo pezzo e dice tutto. Impressionanti le dichiarazioni del 19enne Luca, il solo reo confesso dei tre (uno è 16enne, l’altro ha 29 anni): «è stata una bravata, eravamo un po’ fatti e volevamo fare uno scherzo a quell’indiano, il razzismo non c’entra… lo avevamo incontrato prima e lui ci aveva insultato. Poi alla stazione di servizio ci è venuta l’idea… quando siamo tornati io sono rimasto in auto, gli altri son andati a cercarlo. Ma il piano era di spegnerlo subito». La vittima – secondo la ricostruzione di Anna Maria Liguori – è stata svegliata circa alle 4 del mattino dei tre che volevano dei soldi; l’indiano – il 35enne Navtej Singh Sidhu – non  ne aveva e quindi hanno cominciato  a picchiarlo. In un secondo momento sono tornati con la benzina. Per certi aspetti rivelatrice la dichiarazione di condanna del sindaco (Alessio Chiavetta, Pd): «un gesto gravissimo sul quale esprimo la mia condanna e quella di tutta la città… Garantire la sicurezza in un territorio vasto come il nostro non è facile. Abbiamo chiesto un aumento di organico e presto installeremo telecamere di controllo in vari punti della città». Ovvero il punto sono le telecamere. Non quella che – giustamente – Miriam Mafai analizza nel suo editoriale (dalla prima a pagina 20). “La cultura della violenza”. «Questo non è razzismo», scrive, «Forse, se possibile, è ancora peggio. Nella violenza di questi ragazzi, italiani o stranieri, c’è soltanto un cieco desiderio di sopraffazione, il piacere di infliggere sofferenza e sentirsi così più forti»; «è la nostra cultura, quella che caratterizza la nostra società, che in qualche modo abbiamo costruita, che disprezza e irride alla mitezza, alla pazienza, alla solidarietà, alla debolezza, alla sobrietà».

Il CORRIERE DELLA SERA apre sulla notizia dell’agguato all’immigrato di Nettuno, ma non aggiunge particolari. Nessun commento e poca attenzione alle ricadute politiche. Sul tema immigrazione invece pubblica una intervista di Aldo Cazzullo a Giuseppe Pisanu, ministro degli Interni nel governo Berlusconi tra il 2001 e il 2006. Dice Pisanu: «Silvio non subisca i ricatti leghisti». «Sull’immigrazione abbiamo gli occhiali appannati dalla paura. Il clima di questi giorni è anche figlio della strumentalità con cui si è guardato a questo fenomeno. Invece dobbiamo capire che l’immigrazione è un fenomeno che orienterà i processi politici e sociali dei prossimi anni». E poi: «Ci sono apprendisti stregoni che non riescono a dominare i fantasmi da loro stessi creati». Su Berlusconi: «Lo conosco e sono sicuro che la pensa come me, per la sua apertura naturale ai problemi del lavoro. Luii è un uomo senza pregiudizi. Purtroppo subisce il peso condizionante della Lega». 

LA STAMPA apre sull’aggressione di sabato notte. “Indiano bruciato per gioco” è il titolo in prima. A pag. 3 il racconto della vittima, Navtej Singh Sindhu raccolto da Daniela Daniele. Racconta la sua storia: «Da cinque anni vive in Italia e fino a quattro mesi fa lavorava come muratore a Lavinio. Poi la crisi. Il licenziamento. “Non avevo più soldi per pagarmi una casa”-. E allora, la strada. Fino a tre notti fa, la stazione Termini era il suo rifugio. Ma lì i controlli sono continui e minuziosi. Così l’uomo sale sul treno che ogni sera parte per Nettuno e scende a quella stazione. Il suo nuovo riparo». Il commento di Ceronetti che parte in prima, “Anatomia di un crimine”, in realtà parla d’altro, parla della questione stupri. Un excursus storico e sociologico che si chiude così: «Il dono all’Italia di questi campioni di umanità degradata è stato fatto dai frenetici allargamenti a Est dell’Unione e dalla follia di Schengen». Mah…

“Bruciano un immigrato. «Cercavamo emozioni»” è il titolone in prima pagina su IL GIORNALE che alla vicenda dell’indiano dedica l’ editoriale di Michele Brambilla (che prosegue per tutta pagina 2), intitolato “Due estremismi sul razzismo”. «Sarebbe un grave errore liquidare la faccenda come una bravata di tre giovani con la testa vuota… resta il fatto che un allarme razzismo in Italia oggi c’è, eccome se c’è. Non fosse altro per il fatto che molti stranieri, soprattutto se extracomunitari, sono oggi i soggetti più deboli: e come tali diventano automaticamente i bersagli più facili… Chi non vede questa realtà non è molto distante – come modo di pensare – da chi sostiene che le camere a gas non sono mai esistite». Accanto all’estremismo dei «negazionisti del razzismo», però, ne esiste un altro, speculare e opposto: quello di coloro che scomunicano «chiunque dia notizia anche dei delitti compiuti da stranieri fatti entrare in Italia con troppa disinvoltura». Termina dicendo che, finché il paese continuerà a essere spaccato fra coloro che negano il razzismo e coloro che lo vedono ovunque, difficilmente si troverà una soluzione. Anzi continueranno a crescere l’odio e la paura. Fa il paio con l’editoriale di Brambilla, un’intervista a Daniela Santanché: “«Ma quale emergenza xenofobia. Strumentalizzano casi drammatici»”. Il titolo è abbastanza esplicito. Secondo l’esponente del movimento per l’Italia, il clima attuale è frutto delle politiche di immigrazione del governo Prodi, grazie alle quali gestire l’integrazione oggi è ancora più complesso. Complice, la crisi economica. Ma la falla più grande sta nella discrezionalità della magistratura e nei tempi biblici per ottenere giustizia. All’episodio sull’indiano bruciato, il GIORNALE fa seguire la notizia dell’ennesimo stupro. Due per la verità: uno a Vittoria, in provincia di Ragusa, ad opera di alcuni magrebini che hanno aggredito una ragazza romena e il suo fidanzato; e uno di nuovo nel Lazio, per mano dell’ex convivente della donna abusata. Segue un’intervista a Roberto Maroni: “«I giudici liberano troppi delinquenti»”. Il ministro accusa certi magistrati di essere fuori dalla realtà e di vanificare con le loro sentenze il lavoro delle forze dell’ordine. Si dice molto preoccupato anche per la protesta degli operai inglesi e auspica un dialogo fra premier. Flavio Briatore, intervistato da Tony Damascelli, smorza i toni sul caso di Grimbsy: «Macché razzismo, gli inglesi temono solo di perdere il lavoro». E ancora: «Mai avvertito diffidenza verso noi italiani. Il vero bersaglio è il governo, come sempre accade quando l’economia va male».  

 

E inoltre sui giornali di oggi:

SCUOLA

LA REPUBBLICA – “Niente più fondi per i corsi di recupero le scuole nel caos”. Salvo Intravaia descrive la situazione non incredibile degli istituti pubblici, che non hanno risorse per attivare i corsi di recupero (decisi per legge ma non finanziati) ma nemmeno per fare l’ora in informatica. Una situazione analoga da Milano a Palermo.

IL SOLE 24 ORE – Le scuole superiori sono a corto di fondi, e i motivi sono soprattutto due: le spese per corsi di recupero (50 euro all’ora) e le visite fiscali agli insegnanti che si danno malati (41,67 euro che la Asl addebita alla scuola per ogni visita). Un problema, perché nel primo caso tocca al ministero stanziare fondi aggiuntivi (che, assicura la Gelmini, sono in arrivo, anche se ancora nessuno li ha visti) e nel secondo invece la questione è aperta: le Asl mandano le fatture ai presidi che però si rifiutano di pagare, perché secondo loro l’obbligo non è chiaro e poi, se pagassero, rimarrebbero senza soldi. Intanto, aperte le iscrizioni per il prossimo anno, le famiglie temono una riduzione del tempo pieno, che finora riguarda il 25% delle classi (era il 19% nel 2000) con punte del 44% in Lombardia. Ma dal ministero dicono che è in arrivo una circolare esplicativa sugli organici degli insegnanti.

TRAFFICO ORGANI

LA REPUBBLICA – R2: Adriano Propersi, in “Le favole della paura al servizio del potere” (dalla prima a pagina 31) torna sulla denuncia di Maroni all’assemblea dell’Unicef.  Nessuno, commenta, ha aggiunto dati certi. «Ci si chiede perché proprio dal Ministero preposto agli organismi della sicurezza sia stata lanciata questa fantasia terrificante». Favole che spingerebbero i cittadini a chiudersi in casa ed affidarsi a poteri rapidi ed efficaci, la cui tradizione risale al 600: è da quel secolo che vennero diffusi racconti trucidi …

 

DELITTO DI ERBA

CORRIERE DELLA SERA – La casa della strage è stata regalata dal padre di Raffaella Castagna alla Caritas.  Diventerà un rifugio per le famiglie in difficoltà. «Abbiamo deciso così perché così avrebbe voluto mia figlia che ha sempre lavorato nel sociale e che ha sempre aiutato i bisognosi, i poveri e i meno fortunati».

ELUANA

CORRIERE DELLA SERA – Lettera di Eugenia Roccella al Corriere per replicare alle affermazioni del presidente della corte di appello di Milano, Grechi. Per il giudice quella emessa è una sentenza definitiva e va eseguita. Se una sentenza è sbagliata va impugnata. La Roccella replica: “È questo il punto: chi ha provato a impugnarla è sempre stato ritenuto soggetto inidoneo. Ultimi i rappresentanti di associazioni che hanno raccolto testimonianze e documenti sulle volontà di Eluana di tono molto diverso da quelle sulla cui base la corte ha emesso la sentenza”.

ONLUS

IL SOLE 24 ORE – L’agenzia per le onlus non sparirà. Era praticamente certo, visto che l’hanno rifinanziata per il 2009 con 2 milioni e passa di euro, ma comunque l’ente presieduta da Zamagni era finito nella lista degli “enti inutili” che avrebbero dovuto sparire entro questo mese. Invece, grazie a un emendamento inserito nel Milleproroghe, continuerà a vivere insieme a tutti gli altri organismi (circa mille secondo stime, perché i numeri certi non ci sono – il governo comunque ne aveva individuati 670) che sono considerati «un peso» per la PA. Anche l’Agenzia per le onlus lo è? Secondo IL SOLE no, e non è il solo che andrebbe salvato (ci sarebbe anche l’Istat, o la Consob…), ma è indubbio che una scrematura sarebbe necessaria. A incaricarsene, riprendendo in mano gli elenchi, sarebbe il ministro-col-machete Renato Brunetta, che ha annunciato di voler tagliare senza se e senza ma «gli enti nati prima del 2006 che a fine giugno non saranno in regola con i decreti di riordino». Vedremo.

UNICEF

IL SOLE 24 ORE – Esame di bilancio per Unicef Italia che vede le entrate in crescita (ma il bilancio in esame è quello del 2007!), anche se il 69% di quanto raccolto va in attività caratteristica (un punto sotto il benchmark), il 23% in promozione e marketing. Significativo l’apporto delle aziende.

IRAQ

LA STAMPA – Pag. 15: Reportage da Baghdad di Valerio Pellizzari, dopo che gli americani hanno lasciato la zona verde. Al suo interno è stata inaugurata la nuova ambasciata Usa, «annunciata come la più grande ambasciata esistente al mondo, 30 edifici attrezzati per una totale autonomia, una fortezza inespugnabile. È come se il serpente di cemento si fosse ingrossato, allungato e spostato qualche chilometro più in là».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA