Famiglia

Accesso al credito, è la vera sfida

«La cooperazione rappresenta al meglio l’idea di impresa sociale. Ma bisogna darle strumenti di garanzia per le risorse finanziarie». Intervista al vice di Marzano

di Francesco Agresti

Giuseppe Galati, quarantunenne calabrese, eletto nelle fila dell?Udc, è sottosegretario alle Attività produttive. Per la prima volta, in questa intervista concessa in occasione del convegno di Legacoop, spiega a Vita la posizione del governo su cooperazione e impresa sociale. Vita: Che valutazione dà al testo della legge delega sull?impresa sociale e quale sarà successivamente il ruolo del ministero delle Attività produttive in questa vicenda? Giuseppe Galati: L?impresa sociale è un obiettivo che questo governo vuole raggiungere dandogli contenuti moderni e strumenti per realizzare gli scopi sociali. Questo modello non cammina solo sulle gambe delle cooperative, vi sono anche altri strumenti societari, quali le onlus o le società di servizi il cui oggetto di attività è quello proprio dell?impresa sociale. Il ministero manterrà la funzione di indirizzo e quella di controllo. Quest?ultimo dovrà essere severo: in nome dell?impresa sociale spesso si commettono truffe e reati. La trasparenza diventa essenziale. Vita: La cooperazione è stata la prima forma di impresa sociale. Come pensa che questa esperienza possa essere valorizzata? Galati: Crediamo che la cooperazione sia uno strumento adatto a rappresentare al meglio l?impresa sociale. La cooperativa, inoltre, è quella che meglio garantisce l?assenza di scopi di lucro. Vita: Quale ruolo crede debba avere la cooperazione sociale nelle politiche attive del lavoro? Galati: La cooperazione sociale ha un peso eccezionale nelle politiche attive del lavoro. Basta vedere l?ampiezza dell?attività e degli occupati, diretti e indiretti, nelle aree del Centro Nord. Il non profit è diventato essenziale al sistema, soprattutto a quello sociale, nelle regioni più ricche. Il Mezzogiorno è ancora lontano, la debolezza economica non diffonde cultura di gruppo. Il singolo crede di farcela da solo in concorrenza con gli altri. La cooperazione sociale proprio al Sud può dare un enorme contributo per sconfiggere la disoccupazione. Vita: Quali gli strumenti per valutare, monitorare e garantire elevati standard qualitativi nell?erogazione dei servizi delle cooperative sociali? Galati: Non v? è dubbio che esista il problema del controllo della cooperazione sociale e dell?altra cooperazione. Bisogna monitorare il prodotto offerto e il processo dell?offerta e se gli obiettivi vengono raggiunti. È un problema che è alla nostra attenzione. Stiamo lavorando per realizzare una organizzazione di controllo e un sistema di qualità capace di evitare errori e speculazioni Vita: Come risolvere le difficoltà di accesso al credito delle cooperative sociali e quali, se ce ne sono, gli strumenti operativi finanziari cui state lavorando? Galati: Il problema dell?accesso al credito per le cooperative, in generale, e per quelle sociali, in particolare, è all?attenzione di questo ministero. È l?intero sistema dell?accesso al credito a essere sotto esame. Occorrerebbe dare al sistema cooperativo strumenti di garanzia, sia pubblici che privati, che consentano l?accesso al credito ordinario. È lo strumento della garanzia che potrebbe inoltre consentire l?accesso al credito agevolato, oggi quasi sconosciuto tra le coop sociali.


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