Mondo

Iraq, gli americani: no a una guerra senza motivo

Lo rivela un sondaggio. Parte domani, intanto, un'ondata di manifestazioni pacifiste in tutto il Paese

di Redazione

Dopo mesi di discorsi e proclami d’accusa, il presidente George Bush non ha ancora fornito le prove certe agli americani della colpevolezza di Saddam Hussein. Prove che, secondo un sondaggio realizzato dal Pew Research for the people and the press, gli americani ritengono necessarie per giustificare la guerra che sono, a queste condizioni, ben disposti a sostenere. Oltre il 60 per cento degli intervistati, infatti, ha detto che e’ favorevole all’azione militare se queste prove verranno fornite. Per esempio, il 76 per cento degli intervistati si dice convinto della necessita’ di attaccare nel caso che gli ispettori trovino armi di distruzione di massa non convenzionali. Ma gli americani non sembrano d’accordo con la tesi dell’amministrazione, cioe’ che spetti all’Iraq provare di non avere queste armi, se il 63 per cento degli intervistati non crede che una mancanza di Baghdad su questo fronte sia una sufficiente ragione di guerra. Ed il 52 per cento degli intervistati ritiene che Bush non abbia ancora spiegato a sufficienza le ragioni di un attacco all’Iraq, mentre solo il 42 percento si dice convinto. Il sondaggio arriva mentre il movimento pacifista americano si prepara ad un week-end di mobilitazioni e rally in tutto il paese, con le maggiori manifestazioni previste a Washington e San Francisco. In questo week-end le emittenti americane trasmetteranno anche lo spot anti-guerra che un sito specializzato in campagne civiche, moveon.org, ha sponsorizzato. Lo slogan delle manifestazioni dei prossimi giorni sara’ quello di ”fermare l’amministrazione Bush dal minacciare ed uccidere popolazioni nel mondo che non sono nostri nemici” spiegano i leader di Answer, la coalizione dei gruppi pacifisti che organizza gli eventi. Ed oggi il consiglio comunale di Chicago ha votato 46 voti contro uno una mozione in cui, definendo Saddam Hussein un tiranno e ribadendo la necessita’ che venga rimosso, si dichiara l’opposizione ad un attacco preventivo all’Iraq a meno che non si dimostri che Baghdad costituisce una minaccia alla sicurezza nazionale americana. Una risoluzione in cui si da’ comunque un incondizionato sostegno agli uomini ed alle donne in uniforme.


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