I volontari col pc appresso

Il progetto di volontariato aziendale «Informatica in comunità» di Microsfoft Italia è nato tre anni fa e punta ad aiutare le persone ospiti delle comunità d’accoglienza, insegnando loro l’utilizzo del pc e formandole per inserirsi nel mercato del lavoro. Il tutto viene gestito insieme al Cnca – Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, che riunisce 250 comunità. Il progetto coinvolge 30 dipendenti di Microsoft Italia che volontariamente si recano, attrezzati con pc portatili, in oltre 50 comunità in sette regioni, per tenere corsi informatici ed insegnare l’utilizzo del computer.

Nel programma è previsto l’insegnamento del pacchetto Office, in particolare Word ed Exel, utili per la gestione delle spese personali o per la stesura di curricula, ma anche la navigazione sul web e la gestione di foto e video.

Il progetto prevede una partnership con Fondazione Adecco per le pari opportunità, il cui scopo è proprio quello di aiutare le persone disagiate (tossicodipendenti, disabili e immigrati) ad entrare nel mondo del lavoro. Il progetto è rivolto a tossico dipendenti, persone con disabilità, persone affette da distrurbi psichiatrici, rom, donne separate o con figli minori a carico e disoccupati che seguono percorsi di reintegrazione.

Il progetto ha dato buoni risultati. Nel 2007 si 168 donne ospiti dei centri coinvolti nel progetto il 9 per cento ha trovato un impiego dopo soli sei mesi dal termine del corso. Nel 2008 invece il dato è salito al 20 per cento.
Anche grazie a questi risultati è stato deciso di continuare l’esperienza. «Quest’anno», spiega il direttore Responsabilità sociale di Microsoft Italia, Carlo Iantorno, «coinvolgeremo circa 4mila persone in 40 diverse comunità. A fianco dei nostri volontari ci saranno i docenti messi a disposizione dalle comunità stesse».

Questo articolo è un’anticipazione dell’approfondimento del mensile E&F dedicato al volontariato d’impresa contenuto nel numero di Vita magazine di questa settimana