L a discussione sul fatto che il vino e il cibo siano o meno arte è aperta. Lo scrittore Luca Doninelli sostiene che l’arte sia un’altra cosa; io non ne sono convinto. Certo ci sono dei paralleli tra arte e vino. L’ho pensato nei giorni scorsi quando suor Gloria Riva ha presentato i suoi libri ( Volti e Stupore , con Fabio Cavallari, edizioni Paoline e Una suora per amico con Andrea Pamparana, Ancora). Be’, è riuscita a raccontare la sua storia attraverso i quadri, entrando nei particolari dei colori, delle immagini, come nessuno, o pochi, sarebbero riusciti a fare. Un quadro mi ha colpito, La ronda dei carcerati di Van Gogh: uomini che girano in una stanza chiusa senza avere rapporti tra di loro, chiusi nei propri pensieri. Solo uno guarda – ed è l’autoritratto dell’autore – e si accorge che in quella stanza c’è una presenza, identificata da due colombe. È l’inizio della libertà.
Mi ha colpito la spiegazione di suor Gloria perché ha riportato l’arte al suo ruolo di esemplificazione popolare, di interpretazione di un sentimento. In questo modo l’arte non sembrava solo estetica elitaria, merce di scambio e di valutazioni, ostentazione di chi ha in casa un valore, spesso senza essere scosso dal brivido di un significato. Nel vino è la stessa cosa: il vino si consuma, può dare piacere, se ne può parlare segnandone i risvolti caratteristici, ma per pochi i vini fanno dei racconti, diventano un’esperienza. Sempre con Doninelli – ma questa volta eravamo d’accordo – abbiamo stigmatizzato quelli che ti dicono: «Ho bevuto il vino tal dei tali…». Sì, ma chissenefrega. A me interessa il vino che possiamo bere insieme, di cui possiamo fare un’esperienza, perché il mangiare e il bere insieme è augurarsi reciprocamente la vita. Un vino l’8 gennaio mi ha fatto i suoi racconti: il Bricco dell’Uccellone del 1990. Lo abbiamo bevuto in quattro e quando è sceso nei bicchieri, vetusto dei suoi 18 anni, ci ha detto che la pazienza del tempo e il suo sedimento può portare alla perfezione, a stupirsi ancora del miracolo della vita, che passa anche da un vino.
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