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Il fisco libera la ricerca

Arriva il regolamento.

di Benedetta Verrini

Grandi novità all?orizzonte per le fondazioni di ricerca scientifica. Dopo un?attesa durata 5 anni, Firc, Fism, Telethon, e molti altri enti di alto valore scientifico e sociale potranno finalmente rientrare a pieno titolo nel novero delle onlus. L?atteso regolamento, chiamato a definirne gli ambiti e le modalità operative , il 13 dicembre scorso è arrivato sul tavolo del Consiglio dei ministri, ed entro poche settimane otterrà il via libera. “Le fondazioni di ricerca ottengono così il riconoscimento di uno status giuridico (e delle connesse agevolazioni fiscali) che si erano viste negare in seguito alla risoluzione dell?Agenzia delle Entrate del 10 settembre scorso” commenta Carlo Mazzini, esperto per l?area Non profit dello Studio legale tributario associato Ernst&Young. La ?bacchettata? del Fisco aveva scosso il mondo della ricerca, preoccupato di possibili sanzioni nei confronti dei contribuenti che in questi anni avevano effettuato donazioni a favore degli enti di ricerca e approfittato delle agevolazioni fiscali della 460. Ma cosa contiene il nuovo regolamento? “La parte più interessante riguarda gli ambiti della ricerca enumerati nell?articolo 2”, spiega Mazzini. “Si tratta di dieci punti, che vanno da settori estremamente generali come la ?prevenzione, diagnosi e cura di tutte le patologie dell?essere umano? fino ad ambiti molto specifici, come lo ?studio delle malattie a eziologia ambientale? e attività di ricerca sullo ?smaltimento dei rifiuti? e ?prevenzione, diagnosi e cura di patologie sociali e forme di emarginazione sociale?. Molto particolare mi pare la scelta di includere, in questo elenco, anche la ricerca sulla ?produzione di nuovi farmaci e vaccini per uso umano e veterinario? e, ancora, quella su ?simulazioni, diagnosi e previsione del cambiamento climatico?. In questo dettagliato elenco sembrano peraltro essere rimaste escluse voci di particolare rilievo, “come una definizione, almeno a livello di premessa, del significato di ?scientificità?”, sottolinea Mazzini. “Oltre all?assenza, piuttosto significativa, della ricerca sui sistemi di conservazione delle opere d?arte e quella, più generale, sull?ambiente”. Seguendo un richiamo del Consiglio di Stato, il testo definitivo del regolamento ha incluso una formulazione più specifica dell?attività ?indiretta? di ricerca scientifica, quella che le fondazioni realizzano attraverso università, enti di ricerca o altre fondazioni. “Senza specificare quale sarà la forma giuridica degli accordi tra la fondazione e questi enti, il regolamento indica i quattro pilastri su cui si dovranno gestire le attività”, dice Mazzini, “in particolare, dovranno essere stese delle linee-guida e regolati i rapporti tra la fondazione e l?ente di riferimento; si dovranno inoltre stabilire le modalità di utilizzazione del personale e dei beni strumentali, infine le forme di finanziamento dell?ente”. Tutto risolto, dunque? Un dubbio, forse, resta. E riguarda il ?terremoto? scatenato proprio dalla risoluzione del Fisco: come si dovranno considerare le agevolazioni fiscali godute in questi anni di attesa del regolamento? “Nel testo non ci sono menzioni sull?efficacia retroattiva del provvedimento” sottolinea Mazzini. “Certo, si può pensare che la sua entrata in vigore possa sanare la posizione delle fondazioni di ricerca. Sarebbe forse auspicabile, che l?Agenzia delle Entrate potesse definitivamente chiarire questo dubbio”


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