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ELUANA. Primario Molinette: «Su di lei troppa ideologia»

Parla un medico «non credente» dopo l'annuncio di Mercedes Bresso

di Gabriella Meroni

«Non sono un credente e sono convinto che la vita sia di proprietà dell’individuo. Ma se mi costringessero a far morire Eluana nel mio reparto a Torino non dormirei più la notte. Non le toglierei mail l’alimentazione né i liquidi». Lo ha dichiarato il professor Marco Ranieri, primario di Anestesia e rianimazione all’ospedale Molinette di Torino, in un’intervista a La Stampa riguardo alla possibilità che Eluana Englaro venga ospitata nella struttura torinese dopo che il presidente della Regione Piemonte Bresso ha espresso la volontà di accoglierla.

«Eluana non può disporre della propria vita – ha proseguito Ranieri – e un giudice ha deciso che la scelta dei genitori è valida. Che se loro vogliono che muoia può morire, come fosse lei a deciderlo per se stessa. Il punto è come ciò deve accadere: questi malati muoiono di complicanze: un’emorragia, una polmonite…Di fronte alla sentenza del giudice, se Eluana fosse portata nel mio reparto, sarei d’accordo a non farle più trasfusioni nel caso perdesse sangue e non le darei antibiotici se le venisse una polmonite. Su Eluana è stata fatta tanta, troppa ideologia – ha concluso il primario – Il ministro Sacconi, e tutto il resto. Bisognava immaginare che certi strumenti potessero violentare la sensibilità di molti. Anziché decidere di togliere l’alimentazione, si poteva spiegare, e dire che alla prima complicanza Eluana non sarebbe stata aiutata a restare in vita. Invece si è strumentalizzato il dolore e si continua a farlo».


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