Non profit

LAVORO. Le Acli entrano nella Fondazione Marco Biagi

L'ingresso salutato positivamente dalla presidente della Fondazione, Marina Biagi

di Gabriella Meroni

Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani aderiscono alla Fondazione Marco Biagi, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, per le ricerche scientifiche nazionali ed internazionali nel campo del diritto del lavoro e delle relazioni industriali. Contemporaneamente, le Acli aderiscono all’associazione Adapt, fondata dallo stesso Biagi nel 2000, che opera con la Fondazione in regime di convenzione. Nel corso della sua intensa vita, prematuramente interrotta, Marco Biagi ha incontrato e collaborato più volte con le Acli, sia a livello nazionale sia locale. Per diversi anni è stato iscritto alle Acli di Bologna, che nel gennaio 2003 – prime in Italia – hanno fondato un circolo culturale e tematico intitolato alla sua memoria.

«Il nostro obiettivo – afferma il presidente nazionale Andrea Olivero – è quello di contribuire a promuovere la ricerca nel campo del diritto del lavoro e delle relazioni industriali, e insieme migliorare la nostra offerta formativa per ciò che riguarda il funzionamento del mercato del lavoro. Le Acli metteranno a disposizione la loro esperienza e il loro radicamento territoriale per diffondere le migliori pratiche nell’ambito delle politiche di promozione della occupazione. E’ possibile coniugare insieme ricerca, formazione e buona occupazione».

Marina Biagi è convinta che le Acli porteranno un importante contributo alle attività di ricerca della Fondazione da lei presieduta. L’adesione della Acli è volta alla realizzazione di tre importanti obiettivi: rilanciare l’idea dello “Statuto dei lavori”, per introdurre nuove tutele per i lavoratori flessibili a partire dall’estensione e dalla rimodulazione degli ammortizzatori sociali e da condizioni contrattuali tali da garantire più stabilità e sicurezza lavorativa, di reddito e di condizioni pensionistiche; migliorare la qualità dei percorsi formativi progettandoli e realizzandoli insieme alle imprese presenti sul territorio; promuovere il lavoro di cura rivolto agli anziani, ai malati e ai bambini, facendolo uscire dalla marginalità in cui spesso è relegato, adottando strumenti come quello dei voucher o della defiscalizzazione per incentivare l’utilizzo di questa tipologia di lavoro.


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