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«Obama, cambia la Sec»

Una lettera al nuovo presidente dagli investitori socialmente responsabili americani

di Martino Pillitteri

A volte “change” vuol dire ritorno al passato. Questo almeno per i 60 investitori socialmente responsabili che alla vigilia della sua investitura hanno inviato una lettera al Presidente eletto Obama tramite il sito change.gov, nella quale chiedono ad  Obama di riportare la Sec (Securities Exchange Commission), l’organo di controllo dei mercati finanziari, al suo ruolo originario di garante e di protettore degli investitori.
In effetti, se si paragona il “mission statement” delle Sec:  «L’organo  rafforzerà l’integrità e la credibilità dei mercati finanziari americani per il beneficio degli investitori… ed esige che le aziende quotate in borsa forniscano al pubblico le informazioni utili e necessarie  affinché l’investitore possa valutare la qualità e il rischio dell’investimento» con gli indici di performance in negativo, con gli scandali che hanno colpito i presidenti delle grandi aziende, e con un crescente numero di corporation che da un giorno all’altro vanno in bancarotta quando il mese prima erano state certificate come aziende sane dagli organi di controllo, le priorità della Sec sembrano più vicine all’interesse del privato che a quello del  pubblico.
Il problema, oltre che etico è anche di metodo.  «Rispetto agli anni scorsi», si legge nella lettera, «la richiesta degli investitori che richiedono di essere informati sui rischi finanziari di un’azienda quotata in borsa, non è sempre soddisfatta». Laura Berry, Executive Director del Interfaith Center on Corporate Responsability (ICCR), lancia anche un altro allarme: «dal 2003, la Sec ha anche ristretto le lenti che dovevano mettere a fuoco la valutazione dei rischi e l’analisi dei fattori esterni che possano influenzare la performance delle aziende quotate in borsa». La Sec ha anche ignorato i richiami relativi elle potenziali crisi. L’anno scorso infatti, la Sec  ha bocciato la proposta dalla ICCR  che richiedeva alla Washington Mutual di discutere con gli azionisti i possibili rischi dovuti alla crisi dei mutui sulla casa. Lo scorso settembre le autorità hanno dovuto confiscare gli asset di Washington Mutual e poco dopo la banca è stata venduta a JP Morgan.  «Anche nel 1993», ricorda Laura Berry, «la ICCR aveva introdotto delle risoluzioni per prevenire la concessione di prestiti facili senza collaterali, ma la Sec ha continuato ad agevolare questa pratica ed oggi vediamo i risultati».
I firmatari della lettera ad Obama richiedono una radicale interpretazione delle regole, un ampliamento dei parametri che riguardano la valutazione dei rischi finanziari delle aziende quotate in borsa e l’adozione di politiche sostenibili a livello ambientale. La lettera sarà inviata a Mary Shapiro, la scelta di Obama come Chairperson della Sec.

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