Politica

NON PROFIT. A tu per tu con Veltroni

L'incontro fra il Pd e le organizzazioni di Terzo settore

di Maurizio Regosa

Si è discusso di molte delle principali problematiche che il non profit affronta quotidianamente ma anche delle prospettive future, nell’incontro svoltosi stamane a Roma fra molte organizzazioni non profit e il Dipartimento Terzo settore del Pd coordinato da Gianluca Lioni. Un appuntamento voluto da Lioni per riprendere il dialogo e soprattutto per mettersi all’ascolto delle istanze del non profit. Presenti (e attenti) il segretario Walter Veltroni e Livia Turco, ex ministro della Salute, il deputato Ileana Argentin.

In effetti di mattinata d’ascolto si è trattato. Al tavolo si sono succeduti i dirigenti delle organizzazioni, a cominciare da Andrea Oliveiro, presidente Acli e come neo-portavoce del Forum del terzo settore (organizzazione “bambina” l’ha definita, perché nata dodici anni fa, ma non per questo meno credibile).

 Il documento del Forum


La questione della rappresentanza e del dialogo con le forze politiche è stata al centro del contributo di Oliveiro: “il confronto, nell’epoca della semplificazione della politica, è prezioso, tanto più perché siamo consapevoli che la crisi della rappresentanza non riguarda solamente i partiti, ma anche la società che si auto organizza”. In questo senso il Terzo settore, che sa creare legami, è vicino ai problemi reali, sa mettersi in discussione, è un interlocutore importante per tutti coloro che ritengono che la democrazia partecipativa e la cittadinanza attiva siano valori autentici e da difendere. Non  è forse una consapevolezza diffusa. Tant’è che nel Libro Verde proposto dal ministero del Lavoro non vi è “traccia della capacità del terzo settore di individuare e progettare nuove soluzioni per il Welfare”. Un Welfare, ha concluso Oliveiro (che ha consegnato a Lioni un documento del Forum) che deve essere considerato come promotore di sviluppo anche economico.


Le sollecitazioni

Sono state moltissime. La situazione economica anzitutto. Fare comunità in tempi di crisi. Coltivare le relazioni e solidarietà anche in una fase in cui l’indebolimento del ceto medio rischia di diventare impoverimento (così Paolo Beni, Arci). Dare significato al termine sussidiarietà, con quel che ne segue in termini di ripensamento del rapporto fra soggetto pubblico e privato sociale. E ancora. La stabilizzazione (senza tetto) del cinque per mille (sulla cui opportunità hanno convenuto tutti gli intervenuti), il destino del servizio civile (a cuore in particolare, ed è ovvio, alla Cnesc), l’inclusione delle persone con disabilità (Pietro Barbieri, Fish), la manutenzione legislativa e la necessaria armonizzazione delle leggi che regolano le varie componenti del Terzo settore (ne ha parlato, in particolare, Giampiero Rasimelli come vicepresidente dell’Agenzia per le Onlus). Ancora: il ruolo del volontariato e dei centri di servizio (Marco Granelli, presidente Csvnet), la centralità della persona in un modello sociale che tenga conto di tutte le dimensioni umane (Paolo Zambelli, Cdo Fis), la responsabilità sociale d’impresa e le opportunità che essa può dare al non profit, l’opportunità di un contratto unico nazionale per i dipendenti delle onlus, con parte figurativa dei contributi (Maurizio Carrara, Vita). L’impresa sociale e il suo rilancio (Paola Menetti, Legacoop sociali).

 
Le reazioni

È partito dall’autonomia e della irriducibilità (“che è una forza”) del non profit, il segretario del Pd, per rilanciare l’idea di un dialogo costante  e di un lavoro comune. Senza subalternità, ma con la consapevolezza che è necessario lavorare insieme per riformare una società che sta vivendo cambiamenti profondi e rapidissimi. “In questo momento”, ha detto Veltroni, “c’è un bisogno disperato di un tessuto connettivo solidale e si devono recuperare sobrietà, solidarietà e senso di comunità”. Da qui il ruolo centrale e decisivo del Terzo settore, formato da realtà autoorganizzate dal basso e che hanno il polso delle urgenze e delle necessità dei territori (con il pubblico che “anziché gestire si dovrebbe dedicare alla cabina di regia”, ha precisato il segretario). Veltroni ha concluso il suo intervento proponendo un luogo permanente di confronto fra terzo settore  e gruppo parlamentare del Pd. Un luogo nel quale affrontare anche questioni più specifiche ed elaborare posizioni comuni che potrebbero dare vita a testi di legge. Proposta che naturalmente ha suscitato interesse e che è stata ripresa anche da Livia Turco nel suo intervento conclusivo. “È opportuno però, ha aggiunto, che anche la società civile si mobiliti sulle grandi questioni. A cominciare dal dibattito sull’immigrazione”

 

 


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