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Legge 185: In un giorno il Senato cambierà la legge
"Appena cinque ore per la discussione" avverte il senatore Bedin (Ulivo). E per il 28 il coordinamento "In difesa della 185" lancia un sit in davanti a Palazzo Madama
Un anno di mobilitazione si esaurirà in cinque ore di discussione? La scure dei tempi parlamentari sembra abbattersi sul destino della legge 185, dedicata al commercio delle armi. Come è noto, il Senato ha calendarizzato la votazione finale del ddl di modifica (S. 1547) per martedì 28 gennaio, ma vi dedicherà appena ?cinque ore di discussione, più tre per le votazioni, necessarie per le centinaia di emendamenti presentati dall?Ulivo? avverte il senatore Tino Bedin (Ulivo) capogruppo in commissione Difesa. ?Con questi tempi ristrettissimi la maggioranza vuole liquidare le modifiche alla legge 185. Il tempo concesso sarebbe ragionevole se il disegno di legge 1547 arrivasse in Aula dopo una discussione approfondita nelle commissioni riunite Esteri e Difesa. Questo non è avvenuto: per l?ostruzionismo della maggioranza, che ha sistematicamente fatto mancare il numero legale fin dal momento delle prime votazioni sugli emendamenti, il disegno di legge non è stato concluso in commissione. Non c?è stato un confronto sul merito. La maggioranza non ha mai parlato. Il governo ha rifiutato proposte non solo dell?Ulivo ma anche della sua maggioranza di distinguere la ratifica dell?accordo sull?industria europea della Difesa dalle modifiche alla legge 185 del 1990?.
Il Coordinamento “In difesa della 185” (composto da Pax Christi, Rete di Lilliput e da altre tra le più importanti organizzazioni della società civile italiana) è pronto a rilanciare il suo impegno: il giorno della votazione, il 28, ci sarà un sit in di fronte al Senato di tutti gli attivisti e gli aderenti al coordinamento e ?con la presenza di numerosi missionari e suore che sostengono la Campagna e sono pronti a testimoniare con forza il loro messaggio di pace? annuncia don Tonio Dell?Olio, coordinatore di Pax Christi.
Proprio ieri il Coordinamento si è ritrovato in assemblea per discutere della votazione in Senato e di altre tematiche legate alla sua attività. L?impegno di questi giorni è tutto per il destino della 185: ?Ci appelliamo alla coscienza di tutti i senatori, anche quelli della maggioranza, perché votino in difesa di una norma estremamente importante, che non deve essere annientata? dice don Dell?Olio.
Il sit in sarà forse occasione per un nuovo incontro con il presidente del Senato, Marcello Pera? ?Per ora non è in programma?, dice Dell?Olio. ?D?altra parte, dal presidente Pera attendiamo ancora un riscontro rispetto all?impegno che si era assunto il 10 ottobre scorso?. In quell?occasione, infatti, ricevendo da padre Zanotelli, don Ciotti e lo stesso Dell?Olio le migliaia di firme degli aderenti alla Campagna, Pera aveva assicurato il suo interessamento perché le commissioni Esteri e Difesa completassero la discussione e l?approfondimento sul ddl 1547. A tutt’oggi questo non è avvenuto, tanto che il testo è arrivato all’Aula.
E ?Dopo l?ostruzionismo in commissione, ora arriva la tagliola del contingentamento dei tempi, che limiterà la possibilità sia di approfondire l?insieme della tematica, sia di ricercare un testo che possa risolvere positivamente alcune delle questioni che il testo approvato alla Camera ha lasciate insolute? commenta ancora il senatore Bedin. ?Ad esempio la trasparenza nelle transazioni finanziarie ed il controllo parlamentare. In Aula invece non ci sarà neppure il relatore del disegno di legge, che possa fare sintesi tra le esigenze del parlamento e quelle del governo. Il Senato perde tra l?altro un?occasione politica rilevante: non potrà dire praticamente nulla proprio sull?industria europea della Difesa, proprio in un momento in cui la Politica estera e di sicurezza comune è al centro delle esigenze dei cittadini europei e fra i capitoli che la Convenzione europea sta scrivendo per il futuro dell?Unione?.
?Il contingentamento dei tempi è grave anche perché ?toglie la parola? non solo al Parlamento, ma a quel vasto movimento civile ed associativo, di consigli comunali e di organizzazioni non governative, che ormai da un anno si è mosso a salvaguardia dei principi contenuti nella legge 185? prosegue Bedin. ?Di fatto la restrizione in un solo giorno del dibattito impedirà a questo movimento di far sentire la sua voce nel corso dell?esame, di coinvolgere l?opinione pubblica più generale proprio riferendosi all?attualità dei lavori del Senato, di dialogare con tutte le forse politiche?.
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