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Nevicata al veleno

Nord Italia in crisi per un evento atmosferico notevole ma ampiamente previsto

di Franco Bomprezzi

 

La bufera dopo la neve, Milano e Nord Italia travolti da una nevicata intensa, ma ampiamente prevista. Ecco come i giornali di oggi raccontano la cronaca e commentano i disagi, specie per i più deboli.

 

“Neve a Milano: disagi e accuse. Nel nord 10 morti” titola in prima pagina il Corriere della Sera di oggi. Tre pagine di servizi dalla 2 alla 5. La cronaca: «quaranta centimetri di neve a Milano e Torino. Code in autostrada, l’A1 chiusa in nottata per il ghiaccio fra Milano e Parma; aeroporti fermi per tutta la mattinata; feroci proteste dei cittadini; cinque morti in incidenti stradali e tre uomini assiderati, a Roma, Vicenza e Rovigo». Le previsioni per i prossimi due giorni danno ghiaccio. Avverte il capo della Protezione civile Guido Bertolaso: « Fare molta attenzione perché potrebbe formarsi ghiaccio sulle strade». Avverte il Viminale: «Non mettersi in viaggio nelle regioni del nord ovest». Il sindaco di Milano ieri ha deciso di tenere le scuole aperte, «però erano più gli studenti assenti che quelli in classe», nota il Corriere che dà anche le cifre: «9mila su 27mila». E poi: «un insegnate su tre non è riuscito a raggiungere gli istituti». Le motivazioni? Per via Solferino «il caos, in molti casi, è legato all’esaurimento delle scorte di sale». Si giustifica la Moratti: «Sono caduti 40 cm di neve quando ne aspettavamo 25». Aldo Grasso firma una velenosa puntina: «A sentire i tg nazionali sembrava che la città fosse coperta da una leggera imbiancatura, immagine rafforzata dalle interviste alle autorità locali, secondo cui tutto pareva essere sotto controllo. È toccato  a una tv locale alzare un velo sulla città e mostrare come stavano le cose».
Il Corriere fa anche un affondo sul caos nei trasporti: “Treni in ritardo fino a 5 ore. E il Frecciarossa si ferma”. Altro dato che dà il Corriere: «ieri (a Milano) servivano 1500 spalatori, ce ne erano solo 400. Il vicesindaco De Corato: quel mondo che si dava da fare nelle emergenze ormai non c’è più».
Infine il presidente dell’Inter  e cognato del sindaco Letizia, Massimo Moratti, prende carta e penna e scrive al giornale un pezzo “strappalacrime” sotto il titolo “Spalatori stranieri e magie, la mia Milano”: «Ho viaggiato di prima mattina nella Milano coperta dalla neve  e sono rimasto folgorato dall’impagabile bellezza della città, dai silenzi, dalle forme pulite, dall’idea di semplicità che può suscitare un evento che per tanti di noi è anche fonte di disagi…Mi hanno colpito gli spalatori stranieri, i pochi che ho visto, quasi tutti extracomunitari, un’immagine che fa pensare ai tanti che vengono qui e cercano di rendersi utili con servizi alla collettività, un segnale di partecipazione che rompe certe linee e certi schemi nei quali rinchiudiamo spesso quelli che arrivano da noi a cercare un lavoro…la neve come memoria, gli spalatori stranieri come idea di comunità che si forma con la collaborazione di tutti». Impagabile.

La Stampa “seppellisce” sotto la neve sia la Moratti che Chiamparino. E segue la polemica del sale: i produttori contestano i politici, sostenendo che il sale c’era ma nessuno lo aveva chiesto. «Gli ordini sono arrivati martedì. In Germania ci si muove a settembre». Da segnalare la Jena: «Non si capisce proprio cosa abbiano da lamentarsi gli abitanti di Gaza, lì manco nevica». Poi spazio alla nostalgia, con un viaggio di Gianni Farinetti, passeggiata d’autore nella Torino imbiancata.

Il Sole 24 Ore mette un corsivetto velenoso in prima sotto una foto con un autobus in panne. Il titolo è “Il sale sui disagi”: «Ma è questa la Milano della Grande Expo del 2015? Difficile riconoscere l’efficientismo meneghino, sbeffeggiato dalla mancanza di sale da spargere, anche se la nevicata era stata più che annunciata». Il discorso prosegue poi ai pagina 6, dove vengono messe in luce le polemiche attorno alla giunta Moratti. «Spazzaneve fantasma, il sale finito da spargere sulle strade, il traffico in tilt, gli aeroporti di Linate e Malpensa riattivati a mezzodì, la lite Comune-Provincia sulle scuole aperte e i coraggiosi 500 volontari della Protezione civile scesi dal Triveneto», scrive Daniele Lepido. Nell’articolo di taglio basso si mette in luce come invece Trenitalia e Autostrade abbiano saputo reggere la prova maltempo.

Tutto quello che il manifesto dedica alla grande nevicata del nord Italia è una foto-notizia nella pagina “Milano e dintorni” “Zoom innevati” è l’occhiello per la foto dal titolo “E la Moratti ci rimane di sale”. Si legge: «(…) La sindaco diceva di avere tutto sotto controllo e invece non aveva neppure le scorte di sale necessarie da buttare sulle strade. L’Amsa non è riuscita a spalare molte vie cittadine. Risultato: scuole aperte ma senza pranzi, molte maestre e alunni bloccati in casa, processi annullati, auto ferme e treni in ritardo. Centinaia di chiamate al 118, un uomo è rimasto ucciso, colpito da una grondaia. Dalle opposizioni fioccano le critiche al sindaco della Milano dell’Expò. Per decisione della Moratti, anche oggi le scuole sono aperte». E la giornata di passione di Milano e Lombardia finisce qui per il manifesto, del resto giornale romano e non toccato dal problema.

“Emergenza neve, Nord in ginocchio: 7 morti, traffico in tilt, scuole chiuse”: è il titolo che sovrasta la fotonotizia al centro della prima pagina di Repubblica. La cronaca alle pagine 8 e 9: Davide Carluccio anzitutto riferisce degli incidenti che hanno variamente causato 7 decessi (cui potrebbero sommarsi altre tre morti). Incidenti e sfortuna per quasi tutti, tragedie annunciate per un paio di persone morte assiderate (uno è un clochard a Vicenza). Gli esperti fanno però sapere che “Non è maltempo da record «Molta neve, ma termometro nella norma»”: il 2008 è infatti stato secondo l’americana Noaa (National Oceanic and Atmosheric Administration), il nono anno più caldo della storia della meteorologia (il 5 per terre emerse). Per l’Italia il dicembre appena concluso rientra nel primo terzo della classifica. Secondo il Cnr che ha fatto una ricerca il dicembre 2008 è al 50° posto nella classifica delle temperature dal 1800 a oggi, mentre è stato fra più piovosi. Per la Lombardia, Alessia Gallione riferisce di una “Milano in tilt, polemica sulla Moratti e con Torino scoppia la guerra del sale”: centrosinistra, consumatori, Lega. Tutti contro Letizia, che solo due giorni fa aveva ostentato un ottimismo organizzativo che non ha trovato poi conferma nella realtà. L’accusa è sostanzialmente di improvvisazione e di leggerezza: i meteorologi avevano previsto la situazione né si può dire che 20 centimetri di neve siano un fatto eccezionale… Non si capisce perché ma i commercianti chiedono la sospensione dell’Ecopass…
L’amarcord è affidato a Giorgio Bocca. “Miracolo a Milano” titola il suo pezzo e leggendo si capisce che non è solo memoria: certo quando era giovane lui c’era più neve e nel suo Piemonte si era molto abituati a far fronte alle sfide del generale inverno. Oggi però «siamo una civiltà supertecnica ma fragile»… «La modernità è più comoda del passato, ma è intessuta di paure»…

Ironica la copertina de Il Giornale “Ecco il pianeta surriscaldato” con una foto della nevicata a Milano. Il quotidiano diretto da Mario Giordano ha sempre sostenuto la tesi contraria a quella del riscaldamento globale. Sfrenate le penne del Giornale. Comincia Paolo Granzotto con un fondo “La balla spaziale” dove invita i nobel per la pace Al Gore e Rajenda Pachuri a restituire il premio. a seguire alle pagine 2,3 e 4 e 38, 39 e 40 in pagine Milano. Il fisico Franco Battaglia dà, per l’ennesima volta su Il Giornale, motivazioni scientifiche. Nino Materi fa una rassegna documentata di quanti qualche anno fa annunciavano catastrofi ambientaliste e che ora invece sono più cauti. Le cronache della giornata milanese sono scritte da Cristiano Gatti e Chiara Campo. Sono state sette le vittime, di cui un senzatetto di 40 anni a Vicenza morto in strada e un uomo di 68 anni che viveva in una casa senza riscaldamento.

Su Avvenire il richiamo in prima: “Nord-Ovest: Sos neve e gelo” (Reportage. Milano e Torino: viaggio nella notte dei senzatetto), ripreso nel primo piano alle pagine 8 e 9. Nella prima, “Nella dura notte di Milano con gli angeli dei clochard”, una fotografia in presa diretta dei volontari in azione, con una mappa degli aiuti nei capoluogo lombardo. Le amministrazioni comunali moltiplicano gli sforzi per soccorrere i senza dimora, sollecitati anche dalla Fiopsd, federazione degli organismi che aiutano i clochard, ma i dormitori sono al completo. Per i “barboni” si profila una novità positiva: esclusi finora dalla social card perché impossibilitati a presentare la dichiarazione dei reddito, potrebbero riceverla a breve caricata di 40 euro al mese grazie a un decreto attualmente allo studio dell’Agenzia delle entrate. Il Comitato provinciale della Croce Rossa milanese, in occasione del progetto “La Cri per i clochard” ha raddoppiato le Unità di strada, rallentate dalla neve di questi giorni, e qualora non migliorassero le condizioni meteo è pronto a mobilitare la propria divisione Emergenza e Protezione civile. Aumentano intanto le vittime del freddo e gli incidenti provocati dal maltempo, con disagi infiniti per le città. Per le autorità milanesi la situazione è sottocontrollo, ma nonostante il dispiegamento di 564 spalatori e 352 mezzi, la città è in tilt: sul web fioccano le lamentele dei cittadini infuriati per l’interruzione dei servizi di trasporto. Chiusi per diverse ore anche gli scali di Linate e Malpensa. Centinaia le chiamate ai vigili de fuoco per auto bloccate dal ghiaccio. È polemica anche per la mancata chiusura delle scuole. Stessa situazione nelle altre regioni italiane. A Roma, pronto soccorso intasati dai pazienti colpiti da malesseri e influenza per il freddo.

E inoltre sui quotidiani di oggi:

Gaza
La Stampa – Lungo intervento di Abraham Yehoshua. La sua tesi: «Il governo di Hamas è indifferente al destino della popolazione… Non c’è da stupirsi che, a eccezione di alcune scontate e automatiche manifestazioni di sostegno la maggior parte dei Palestinesi in Cisgiordania e in Israele nonché il mondo arabo osservino con indifferenza ciò che avviene nella Striscia». Il pezzo però era stato scritto prima dell’offensiva di Terra che Yehoshua nel suo intervento scongiura. Evidentemente invano…

Il manifesto – La copertina e la prima pagina sono ancora dedicate a Gaza con una grande vignetta di Vauro, protagonista la morte con la falce, sotto il titolo “tre ore”, la vignetta «Bambini ricreazione». Al dodicesimo giorno di offensiva militare israeliana, a Gaza si contano 720 morti, di cui 220 bambini, e tremila feriti. Israele concede «tre ore al giorno» di tregua «per gli aiuti umanitari». E nelle altre 21 ore bombarda e allarga la guerra: ora entrerà nei campi profughi. Olmert frena sul piano di Sarkozy ma invia un emissario al Cairo. Ancora Razzi verso Israele è il richiamo agli articoli che occupano le pagine dalla 2 alla 5. Sempre in prima pagina l’editoriale di Luciana Castellina dal titolo “Rompere il silenzio” «(…) non possiamo non rilevare che fino ad oggi la risposta dell’Italia democratica è stata del tutto inadeguata rispetto all’enormità dell’attacco. (…) Questa volta sono stati invece soprattutto i direttamente colpiti – i palestinesi e gli arabi immigrati – ad animale le manifestazioni, in una dolorosa solitudine, accompagnati da qualche insensato incendio di bandiere».

Asili nido
Corriere della Sera – Il focus di oggi è dedicato alla penuria di posti negli asili nido e all’elevato costo delle strutture: “Asili nido, 15mila euro a bambino”- è il costo annuo in alcuni comuni, Roma compresa- Pochi posti disponibili, solo l’11,4% trova spazio”. Il paese in italia dove il nido costa di più: leonforte in Sicilia: 1312 euro al mese. A massafra 89,5 euro. Nel 2010 il 33% dei bambini dovrebbe trovar posto. A Foggia oggi ne trova uno su cento. I dati sono dell’Ifel, organismo dell’associazione comuni italiani.

Eluana

Repubblica – Piero Colaprico riferisce del ricorso al Tar contro Formigoni: “Eluana, la controffensiva di papà Englaro”: se verrà dichiarato illegittimo dal Tar il rifiuto del servizio sanitario lombardo, si potrebbe arrivare alla nomina di un commissario che avrebbe il potere di ordinare di eseguire la sentenza (indicando il luogo dove la paziente dovrebbe «riprendere il cammino naturale della morte»).

Cassa integrazione

Il Sole 24 Ore – Pag. 3. Il Sole punta sull’emergenza cassa integrazione, titolo di apertura in prima. A dicembre +525% della cassa integrazione ordinaria nell’industria. 20 milioni di ore contro i 13 dello stesso mese del 2007. Flessione della cassa integrazione straordinaria, ma nel complesso le ore di integrazione salariale sono cresciute del 130%. Sacconi però è ottimista: «Non sono in atto ridimensionamenti strutturali: c’è ancora fiducia».

Italia Oggi – Pag. 9: “A dicembre boom di cassaintegrati”. I trattamenti complessivi di integrazione del reddito nell’industria e nel settore dell’edilizia sono cresciuti del del 110,28% rispetto a dicembre 2007 (nella sola industria +129,66%) Il dato è influenzato soprattutto dal forte incremento  della cassa interazione ordinaria ( Cigo), che ha avuto un aumento boom addirittura del 525,82%. La cassa integrazione straordinaria ( Cigs) è invece calata, a dicembre, dell’ 11,61%.
Nel 2008, i trattamenti di Cig nell’industria e nell’edilizia rispetto all’anno precedente hanno registrato una crescita del 24,56%. Tra gennaio e dicembre le ore complessive di Cig sono state pari a 223.161.536. IL boom della Cigo a dicembre è determinato soprattutto dal settore meccanico: su circa 17,7 milioni di ore complessive di cassa ordinaria, 11,2 milioni hanno riguardato l’industria meccanica. IL ministro Sacconi ha spiegato che a dicembre c’è stata «un’esplosione della cassa integrazione ordinaria» espressione di una caduta della produzione «quasi esclusivamente nel settore meccanico» Ma secondo il ministro si tratta di un «dato relativamente preoccupante. Le imprese non hanno perso la testa, non hanno cambiati organizzazione e per ora non sono in atto ridimensionamenti strutturali. La Cigs, anticamera del licenziamento, è infatti diminuita. C’è ancora fiducia nel futuro e bisogna incoraggiarla». Il ministro ha anche rivendicato l’impegno dell’esecutivo, che ha stanziato  circa un miliardo di euro per gli ammortizzatori. «La strumentazione è già robusta» ha sottolineato, ed ha confermato che il governo convocherà nei prossimo giorni le parti sociali per concludere  il percorso che dovrà portare alla riforma del modello contrattuale.

Il manifesto – A pagina 7 si parla della cassa integrazione boom in base ai dati dell’Inps, che viene sottolineato sono stati «anticipati dal ministro Sacconi a “Porta a Porta”», le proposte del sindacato Cisl: settimana corta, mentre per la Cgil serve un tavolo e sostegni ai precari. «La crisi si aggrava, e i dati hanno raggiunto proporzioni enormi: +525% la casa integrazione ordinaria registrata dall’Inps…» si legge nell’articolo di Antonio Sciotto.

Telefono Amico

Il Giornale – Pag. 43: 160 squilli al giorno, secondo l’articolo è boom di chiamate al call center “Telefono Amico” ideato da Padre Eligio Gelmini, fondatore di Mondo X e Voce Amica. il sociologo Enrico Finzi commenta: «chi chiama cerca comprensione, non consigli».

Immigrati

Il Giornale – pag. 43: a Milano arriva la prima Banca dedicata agli immigrati. Si chiama Banca della Diaspora e ideatore è il camerunense Francis Nzepa, master sda bocconi.

 

 


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