Cultura

Occhio alle danze,bvalgono come un discorso

come si parla sul palcoscenico dal cinema allo spettacolo...

di Redazione

In Occidente è un piacevole passatempo. Nel mondo arabo invece la danza è un modo straordinario di comunicare. Che viene usato dagli attori di successo. Ma che trova tanto spazio anche nella vita quotidiana. Anche tra sconosciuti…
di Ouissal Mejri M i trovo sull’autobus a Bologna in compagnia del mio mp3. Dopo la grande Mina, parte il repertorio di musica araba e mi perdo nelle parole delle canzoni dell’artista siriano George Wassouf. «Un medico chirurgo per curare le pene d’amore» è il verso di una sua canzone. Magari fosse cosi!
La lingua araba ci offre mille modi per spiegare la parola “amore” e tutte le sue sfumature come le gioie ed il dolore del sentimento. Anche nei film arabi spesso le romantiche dichiarazioni d’amore si fanno tramite il canto, e il film tipicamente finisce con una canzone. Secondo Wittgenstein, «il fatto di parlare un linguaggio non è solo un discorrere ma fa parte di un’attività o di una forma di vita». Infatti la lingua usata nei film arabi nella maggior parte dei casi è popolare e dialettale. La forza di questi film sta nel dialogo. Esprimere un’idea passa da una certa dialettica.
La lingua utilizzata nel cinema arabo, anche nel caso in cui i film sono tratti da romanzi di grandi scrittori come Ihsen Abdel Qoddous, è quella popolare. I film egiziani spesso scendono nelle strade per raccontare la quotidianità delle classi povere, l’unica via che porta alla conoscenza di un personaggio diventa quella della conoscenza del suo mondo, del suo ambiente e della sua lingua. I telegiornali sui canali arabi invece sono esclusivamente presentati in arabo letterario.
La musica e il ballo vantano un’incidenza preponderante nelle nostre espressioni non verbali. Durante un mio viaggio in Egitto, avevo deciso di personalizzarmi in una signorina egiziana ed in compagnia di un amico egiziano sono andata a fare un giro sul Nilo come si usa il sabato pomeriggio. C’erano con me 15 passeggeri di cui alcune coppie. Mi sono trovata in mezzo a sconosciuti, e con loro mi sono messa a ballare la danza del ventre. Questi uomini e donne con molta nonchalance comunicavano tra di loro solo facendosi trasportare dal ritmo della musica.
Questo accade anche nei film egiziani. Diversamente dai film occidentali e americani (eccetto i musical), la comunicazione attraverso il canto e il ballo è una componente fondamentale della cinematografia egiziana e della quotidianità. Quante volte nei film egiziani ad un certo punto della vicenda la protagonista si mette a ballare? Ci sono grandi attrici che nel contempo sono bravissime ballerine, come Samia Gamal, Tahia Carioca, Nagwa Fouad, Zeinat Sedki, e i loro movimenti sono incantevoli, maestosi, eleganti e provocatori. Queste danze per gli egiziani sono un momento di comunicazione.
Oggi le cose sono cambiate: l’umiltà e la “perfezione” vocale di Umm Kulthum, (la più famosa e celebrata cantante araba mai esistita) e la complessità delle parole che rispecchiano il sentimento dell’amore e anche la profondità della lingua araba, non li riscontriamo più. Sarei bugiarda nel dichiarare che non ascolto le nuove canzoni, anzi mi identifico nel nuovo look di Nancy Ajram, la superstar del canto libanese tutta rifatta. Mi rendo conto che sono vittima del marketing dello star system arabo moderno, ma sono anche consapevole che in certi testi di canzoni delle nuove “Madonne” del mondo arabo, ci sono dei nuovi linguaggi che promuovono una visione e un ruolo della donna araba liberale ed emancipata. E queste canzoni vendono tantissimo.

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