Famiglia

Con i volontari in cooperativabarrivano anche nuove idee

di Redazione

U n’occasione per conoscere altri linguaggi e condividere nuove idee. Per la cooperazione sociale il servizio civile è anche questo. «I giovani portano freschezza e ci stimolano nel miglioramento del servizio», spiega Stefano Filippucci , presidente de La Locomotiva, una cooperativa umbra affiliata a Legacoopsociali. Proprio grazie all’apporto di una ventina di giovani volontari, la cooperativa ha potuto implementare le proprie attività di cura della disabilità. «In questi cinque anni di progetti siamo riusciti ad aumentare il tempo di ascolto e moltiplicare le ore di accompagnamento. In più la presenza di ragazzi ha reso più famigliare e diretto l’ambiente di lavoro e la stessa relazione con i nostri utenti». Oltre il 50% dei volontari del servizio civile è rimasto a collaborare in progetti avviati dalla cooperativa. «All’inizio dell’esperienza non si pensa all’inserimento», puntualizza Filippucci. «In sede di selezione infatti scegliamo più la motivazione che i titoli di studio. Ma è ovvio che con l’andar del tempo questi ragazzi diventano delle vere e proprie risorse». Ma per rendere veramente indispensabile l’apporto dei volontari qualcosa si potrebbe fare. Soprattutto a livello di sistema. «I tempi e i vincoli della progettazione imposti per legge rendono difficile adattare il lavoro dei ragazzi ai mutamenti del contesto. Spesso a distanza di un anno le esigenze cambiano e di conseguenza anche l’impegno richiesto. Ci vorrebbe più flessibilità nella progettazione».


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