Economia

Ho capito il mondobguardando le mucche

Nuova vita nei campi Diego Redini, premio WWF Coldiretti 2008

di Redazione

Il cambiamento del clima con l’aumento di umidità creava sofferenza negli animali. E a noi una perdita economica. Così ho rivoluzionato l’azienda… D iego Redini è un giovane imprenditore (28 anni), titolare assieme al cugino Fabio di una azienda agricola a Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova. Quest’anno è stato scelto dal WWF come testimone nell’ambito della campagna GenerazioneClima per lanciare un appello ai leader mondiali riuniti a Hokkaido, in Giappone, appunto per discutere di cambiamento climatico e alimentazione. E così ha inviato al presidente del Consiglio una videolettera: «Il senso del messaggio era portare una testimonianza. Ho semplicemente raccontato la mia esperienza di agricoltore che ha visto la propria attività influenzata dai cambiamenti climatici».
Vita: In pratica cosa ha detto?
Diego Redini: Quello che ho visto negli ultimi anni. Anche se non sono vecchio, avendo sempre dato una mano in azienda anche durante la scuola ho il polso della situazione. La nostra azienda ha due attività: la coltura dei terreni e l’allevamento degli animali, vacche da latte che poi va destinato alla produzione del grana padano. Quel che abbiamo constatato è un peggioramento significativo della condizione degli animali durante l’estate.
Vita: In pratica?
Redini: L’incremento del tasso di umidità li opprime significativamente. Le mucche ne risentono in maniera incredibile. Il che ovviamente si riverbera sull’impresa: un animale che patisce il caldo eccessivo ingerisce meno cibo, beve molto, si sente più debole e alla fine produce non solo meno latte, ma anche quello prodotto è di minor qualità. Come se fosse più leggero. Con una percentuale inferiore di proteine. Abbiamo registrato un calo di oltre il 10% nella produzione di latte delle mucche in stalla.
Vita: Questa sofferenza è stata un segnale?
Redini: Sì. Ogni anno dobbiamo preventivare perdite economiche causate dal caldo. Senza contare che la mandria è stressata, che gli animali sono debilitati, più deboli e quindi più suscettibili di malattie.
Vita: Per questo ha inventato un sistema di raffrescamento?
Redini: Non l’ho inventato io. L’ho installato. Sono stato fra i primi ad utilizzarlo, ma non è una mia scoperta. Ce n’erano già in Italia. Del resto non è una cosa molto impegnativa: un sistema che spruzza vapore sopra gli animali. Bagnandoli e asciugandoli facciamo calare la temperatura corporea dando loro sollievo. Negli Stati Uniti e in Canada lo si fa da anni.
Vita: Non l’ha inventato, ma l’ha introdotto.
Redini: Dopo, anche altri hanno adottato questo sistema, dato che il problema è comune. Non è un rimedio, ma un sollievo. Come imprenditori dobbiamo preoccuparci del benessere degli animali.
Vita: Si tratta di una nuova sintonia fra impresa e ambiente?
Redini: Secondo me è possibile lavorare in modo sostenibile per l’ambiente e il territorio. Nel nostro settore soprattutto. Sostenibilità vuol dire rispettare non solo i vicini di casa, quindi il tuo ambiente, ma fare qualcosa anche per le generazioni future. Alla fine la terra è sempre quella. La daremo a quelli che vengono dopo. Se tutti continuano a inquinare, il sistema scoppierà. Penso ci siano grandi opportunità in questo senso. Del resto è una direzione verso la quale dobbiamo andare: i combustibili fossili sono una risorsa esauribile, meglio orientarsi verso l’energia solare. Abbiamo la capacità tecnologica per usare fonti alternative: il sole, il vento?
Vita: Cosa pensa dei biocarburanti?
Redini: Sarei prudente. Esistono già impianti di biogas che utilizzano il letame, i liquami animali per produrre energia elettrica. Si possono usare anche materiali di scarto dell’industria alimentare; è sempre meglio far ricorso a cose che non servono per l’alimentazione. Non possiamo andare a comprare l’olio di palma in Sudamerica per bruciarlo qua.
Vita: Si torna ad una alleanza fra ambiente e impresa?
Redini: Fare impresa rispettando l’ambiente, anche nel nostro settore, è possibile. Non solo: è la strada che dobbiamo perseguire. Gli agricoltori sono gestori del territorio. Devono accudire il terreno, sapendo che dovranno consegnarlo alle future generazioni. Produrre e fare impresa rispettando l’ambiente è un dovere. Anzi dobbiamo cercare di migliorarci continuamente. Non siamo lontani: siamo sottoposti giustamente a regole abbastanza precise.
Vita: Una previsione per il 2009?
Redini: Spero che vada avanti questo percorso di svolta a livello anche italiano. In Grecia sul tetto di tutte le case c’è un impianto solare termico per scaldare a costo zero. In Italia il sole non ci manca. Dobbiamo arrivare a un’ottica di sostenibilità anche dal punto di vista dei rifiuti, della raccolta differenziata oltre che dell’energia I giovani questa cosa l’hanno capita. Tutti gli incentivi che vanno in questa direzione sono ben accetti.


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