Famiglia

«Promuoviamolobgià alle scuole medie»

di Redazione

P er Sabrina Mancini, responsabile dell’ufficio Servizio civile di Legacoop, romana, 44 anni, due figli, il mondo del servizio civile e quello della cooperazione sociale viaggiano in tandem da almeno oltre vent’anni. Da quando, nel 1987, incominciò ad occuparsi di obiezione di coscienza per la Lega delle cooperative.
SocialJob: Che tipo di impegno proponete ai ragazzi che svolgono il servizio nelle vostre cooperative?
Sabrina Mancini: Attività nel campo sociale dell’assistenza ai minori, disagio degli adulti, anziani, ex carcerati e disabilità e poi, in misura minore, promozione culturale e artistica. Non occorre avere un background particolare. Nel concreto si tratta di compiere gesti molto semplici. L’obiettivo della presenza dei volontari è anche quello di consentire agli ospiti della struttura di avere contatti con persone che non siano necessariamente gli operatori che stanno lì per lavorare. Questo, poi, permette anche la crescita umana e di sensibilità dei ragazzi stessi. Non a caso, al termine dell’anno il grado di soddisfazione di chi ha svolto il servizio civile nel campo sociale è spesso molto alto.
SJ: Questo malgrado proprio sull’assistenza, specie al Nord, ci siano molte difficoltà di reclutamento?
Mancini: Un’esperienza di prossimità con situazioni umane difficili, se all’inizio può anche spaventare, alla fine è molto gratificante. Poi, è vero, il problema a cui lei accennava esiste e va affrontato.Per esempio incominciando a promuovere il servizio civile fin dalle scuole medie.
SJ: Svolgere il servizio civile in una vostra cooperativa può essere anche il primo passo verso una professione sociale?
Mancini: L’obiettivo è la promozione della cittadinanza attiva fra i giovani a prescindere dalla carriera verso cui poi si orienteranno. Poi, certo, può capitare che alcuni dei nostri volontari si siano fermati in Legacoop.


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