Cultura

Una risata ci salverà bdal piatto di noccioli

In tempi di crisi si sorride con Erma Bombeck

di Riccardo Bonacina

S e la vita è un piatto di ciliegie, perché a me solo i noccioli è il libro più famoso di Erma Bombeck, ed è riproposto ad otto anni dalla sua prima edizione italiana (negli Usa uscì nel 1971). Anche questo libro, come altri della Bombeck, nasce dai materiali e dall’esperienza di autrice di una rubrica settimanale diffusa su centinaia di giornali americani. Rubriche in cui per trent’anni la Bombeck ha proposto una salutare risata come via d’uscita dai lati più assurdi e contraddittori della vita quotidiana, domestica e sociale. Una carrellata di pagine esilaranti e corrosive: mariti che russano e odiano il trapano, miti e leggende su luna di miele e gioie della maternità, vacanze coi figli, casalinghitudine e dipendenza da telequiz, mode e manie di una classe media stressata in declino, il terrore della caloria («Sono a dieta permanente da almeno vent’anni. Ho perso in totale 345 chili. In teoria dovrei essere appesa a un braccialetto»). Alle prese da sempre con una malattia genetica (la sindrome del rene policistico), la Bombeck, morta a 69 anni nel 1996, deve aver imparato ben presto a sorridere dei piccoli guai quotidiani e dei conformismi sociali e ben presto le sue battute sono diventate un cult a beneficio di blog e raccolte sul web. In un periodo in cui la prospettiva pare essere per tutti quella dei noccioli e non delle ciliegie, la lettura delle pagine di Erma Bombeck possono essere un salutare allenamento a sorridere di fronte alle preoccupazioni incombenti. Una risata non si monetizza, per dirla alla Bombeck, gli studiosi hanno calcolato che ridere anche per un solo minuto al giorno equivale a 45 minuti di completo relax psicofisico. Quindi?


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