Famiglia

Diritti umani: le iniziative per i 60 anni

Le iniziative in 159 città. Metà dei giovani italiani non la conoscono

di Redazione

La metà dei giovani italiani non ne ha mai sentito parlare, eppure la Dichiarazione universale dei diritti umani, che domani compie 60 anni, e’ alla base della moderna convivenza civile del pianeta.

La storia

Era il 1948, il mondo usciva stravolto da una guerra senza precedenti che aveva annientato la dignità umana e la comunità internazionale, riunita nella giovane Onu, sentì l’esigenza di mettere nero su bianco un codice etico valido per l’intera umanità. Nasce così la Dichiarazione, redatta da alcuni tra i più importanti intellettuali dell’epoca, dai francesi Jacques Maritain e René Cassin, al libanese Charles Malik, al cinese P. C. Chang, sotto la direzione del canasede John Peters Humphrey. A presiedere la commissione Eleanor Roosvelt, moglie del presidente Usa Franklin Delano.
Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite vota i 30 articoli del testo finale (leggili qui): 48 i Paesi favorevoli e otto gli astenuti, gli Stati del blocco sovietico, il Sudafrica e l’Arabia saudita. Da allora la Dichiarazione, che si è ispirata ai principi della Rivoluzione francese, seppur non vincolante per i Paesi che l’hanno firmata, è stata il punto di riferimento per lo sviluppo delle moderne democrazie e a tutt’oggi rimane la base dei documenti delle Nazioni Unite e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Dal primo articolo che stabilisce l’uguaglianza e la libertà di tutti gli esseri umani, al trentesimo che sancisce il carattere inalienabile dei diritti, vengono enumerati una serie di principi comuni posti a fondamento della dignità umana. Il diritto alla vita, al giusto processo, alla privacy, all’asilo, alla proprietà, all’istruzione, e poi, la libertà di pensiero e di espressione e la condanna della tortura e della schiavitù.

Le iniziative
Per ricordare i 60 anni di vita della Dichiarazione, sono stati organizzati diversi eventi in tutto il mondo. In Italia 159 città  sono coinvolte in iniziative mirate a conoscere e rispettare la carta, promosse da “La tavola per la pace“, la rete che riunisce enti locali e associazioni impegnate per la tutela dei diritti umani, e da Flavio Lotti, coordinatore del Comitato nazionale per il 60/mo anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani. Lettura integrale del testo, concerti, ma anche un sit in davanti alla direzione generale della Rai per ricordare alla televisione pubblica il suo ruolo nella diffusione dei valori della democrazia attraverso la corretta informazione.
Amnesty International ha presentato a New York anche una canzone e un video per chiedere ai governi del mondo di rispettare i diritti umani. “Non ci sono solo parole tatuate sulla carta, nessuna prigione, nessuno steccato, nessuna tortura fermera’ le nostre richieste”, recita l’inizio di ‘The Price of the Silence’. Sempre la musica sarà la protagonista della kermesse organizzata a Genova per commemorare l’anniversario, che avrà come ospite Manu Chao. “All human rights for all” è invece il titolo del film collettivo non-profit ideato da Roberto Torelli: 30 cortometraggi realizzati dai principali registi, attori, musicisti e sceneggiatori italiani. Tra loro Carlo Lizzani, Anita Caprioli, Maya Sansa, Donatella Finocchiaro e Valerio Mastrandrea. Amnesty International ha chiesto ai governi di fare del 60° anniversario della Dichiarazione un momento di azione e non di mera celebrazione.
“Le insensate uccisioni a Mumbai, le migliaia di persone in fuga dal conflitto nella Repubblica Democratica del Congo, le ulteriori centinaia di migliaia intrappolate in condizioni terribili nel Darfur, a Gaza e nel nord dello Sri Lanka e infine una recessione economica globale che potrebbe spingere altri milioni nella povertà, creano una pressante piattaforma d’azione sui diritti umani”, ha detto la segretaria generale, Irene Khan, aggiungendo che di fronte a questo scenario, “il 60° anniversario della Dichiarazione cade in un momento in cui il mondo affronta sfide molteplici”.


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