Famiglia

SERVIZIO CIVILE. Palazzini: «Scongiurato il pericolo peggiore»

di Redazione

«Oggi sembra scongiurato lo scenario peggiore che per settimane ha assorbito i nostri sforzi: quello di un 2009 senza nessun giovane che iniziasse il servizio civile nazionale».
Inizia così l’articolata relazione di Licio Palazzini, presidente nazionale uscente di ArciServizioCivile.
 L’Art. 4 del DCPM di venerdì 28 Novembre ha avviato il percorso per liberare gli importi oggi destinati ai versamenti contributivi all’INPS e il Sottosegretario Giovanardi ha detto che saranno messi a disposizione del SCN circa 211 milioni di euro anziché i 171 previsti. Novità dovrebbero permettere l’avvio di circa 25-30.000 giovani nel 2009.
 
Ma i punti cruciali sono ancor più profondi:
Il taglio del 42% dei fondi per SCN, rientra nei tagli alla spesa pubblica statale, secondo la linea politica – non accantonata neppure nella’attuale crisi – che punta alla riduzione della responsabilità pubblica a vantaggio dei privati, trasformando il patto di cittadinanza fra cittadini e istituzioni pubbliche indicato dalla Costituzione in un rapporto fra beneficiari e beneficiati.
 
Dobbiamo domandarci qual è il tipo di società che vogliamo ed a cui intendiamo indirizzare le risorse, per far si che la crisi sia l’occasione per ricostruire ricchezza economica e ricchezza civica cui far accedere il numero più alto possibile di cittadini.
E, ancora, se il SCN può contribuire a reindirizzare la società italiana ed a migliorarne l’identità.
Secondo noi si!
Con il contributo di tutti, con una visione e soluzioni legislative e organizzative condivise il SCN può e deve diventare l’istituzione della Repubblica Italiana che ha come finalità il coinvolgimento delle giovani generazioni nella difesa della Patria con mezzi non armati e non violenti, mediante servizi di utilità sociale, atti a promuovere il senso di appartenenza, lo spirito civico e la solidarietà: un’istituzione popolare, un pilastro della società italiana.
 
Tra i nostri obiettivi un SCN – a fine legislatura – 100.000 persone.
Alla probabile vigilia della riforma legislativa avanziamo alcune proposte che agiscono su 5 nodi:
1. divisione fra finalità e settori di loro attuazione;
2. formalizzazione dello status non lavorativo del giovane in SCN;
3. SCN come diritto/opportunità;
4. dimensioni e finanziamento del contingente;
5. interventi per favorire la partecipazione giovanile e scoraggiare gli abbandoni.
 

Per fare ciò dovremo impegnarci tra l’altro per:
1 – avere nel 2009 fondi statali adeguati;
2 – operare per far trovare fra Stato e Regioni un accordo sulla natura e gli obiettivi del SCN;
3 – innalzare la qualità delle organizzazioni di accoglienza;
4 – far includere il SCN nelle più generali politiche giovanili;
5 – far inserire nella legislazione nazionale programmi pilota per una più larga inclusione dei cittadini italiani oggi esclusi o solo teorici; degli immigrati residenti; dei cittadini di altri Paesi, collegando il SCN anche alla costruzione della cittadinanza europea.

 

Il testo della relazione di Palazzini e altri documneti dell’Assemblea nel sito www.arciserviziocivile.it


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