Sostenibilità
AMBIENTE. Cna contro decreto sulle detrazioni
Si rischia di bloccare il risparmio energetico
di Redazione
Il decreto legge approvato dal governo rischia di bloccare il mercato del risparmio energetico a Roma e nel Lazio. È l’allarme lanciato dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa di Roma. «Il decreto legge 185/2008 penalizza migliaia di imprese a Roma e nel Lazio e altrettanti consumatori che hanno effettuato interventi per il risparmio energetico contando di godere del 55% di detrazione fiscale previsto per gli interventi di risparmio energetico». «Per il tessuto economico della Provincia di Roma significa penalizzare un settore, quello della manutenzione e riqualificazione degli edifici che a Roma e Provincia rappresenta il 62,9% del settore delle costruzioni», dichiara Lorenzo Tagliavanti, direttore della Cna di Roma. «Se il Parlamento» – aggiunge – «non modificherà il testo del decreto si introdurrà un limite ai fondi disponibili per le detrazioni fiscali del 55%, fissando un tetto pari a 82,7 milioni di euro per il 2008, 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Con l’approvazione di questo – sottolinea la Confederazione nazionale dell’artigianato – decreto gli incentivi non saranno più automatici, ma subordinati alla preliminare presentazione di richiesta telematica all’agenzia delle entrate e alla disponibilità di fondi, e saranno assegnati secondo l’ordine di presentazione delle domande. Il decreto penalizza, oltre alle persone fisiche che si vedranno ridotta la detrazione al 36%, le imprese che in caso di esaurimento dei fondi disponibili, non potranno usufruire neanche della detrazione fiscale minima. La novità avrebbe effetto retroattivo e varrebbe anche per le spese sostenute nel 2008». «In poche parole le imprese che hanno investito per ridurre i consumi energetici rischiano di non ricevere più alcun beneficio. In un momento di simile stagnazione economica mettere un limite all’utilizzo delle detrazioni fiscali e renderlo retroattivo anche al 2008 rende le agevolazioni fiscali incerte, paralizzando di fatto il mercato».
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