Cultura

SOCIETA’. Da domani il festival “Parlami di me”

A Padova sino al 17 dicembre un viaggio attraverso le diversità

di Redazione

«Dobbiamo immaginare e costruire ciò che possiamo diventare. Siamo dentro a una rivoluzione demografica che cambierà completamente il volto della società che conosciamo – dice Marina Bastianello, presidente di Arci Nuova Associazione -. È necessario andare oltre il buonismo e il rifiuto che spesso animano la comunicazione politica quotidiana senza portare a soluzioni concrete dei problemi per costruire le premesse di una società complessa».
Nasce da questa ferma consapevolezza la proposta di “Parlami di me, un festival in viaggio attraverso le diversità”, dal 3 al 17 dicembre 2008 a Padova, promosso da Arci Padova e dall’Assessorato alle Politiche dell’accoglienza e dell’immigrazione del Comune di Padova, in collaborazione con Consiglio di Quartiere 3 Est e Centro Servizi Volontariato della Provincia di Padova, e con il sostegno di Cassa di Risparmio del Veneto. Un calendario di appuntamenti, tutti a ingresso libero,  per educare attraverso i linguaggi del teatro, della danza, del cinema e della letteratura, alle differenze tra le culture e alla ricchezza del loro incontro, e scegliere tra l’opportunità di stare bene insieme o di vivere in un habitat violento.
 
La quarta edizione del progetto, che vede il coinvolgimento di molte associazioni e circoli, si apre mercoledì 3 dicembre con la prima delle quattro serate di rassegna video, presso il circolo Arci Unwound (ore 21, in via Fowst 1/3). I lungometraggi documentano le storie di migrazione di uomini e donne di varie nazionalità. La prima pellicola è Hotel House di Giorgio Cingolati che racconta la storia di un condominio di 16 piani e 520 appartamenti che, costruito alla fine degli anni ’60 e persa la sua destinazione turistica di lusso, ospita oggi circa 2000 persone provenienti da 35 paesi differenti: un luogo simbolico o meglio un non-luogo dove si incontrano e convivono diverse culture e modi di vivere.
Il calendario prosegue con Sidelki/Badanti di Katia Bernardi (4 dicembre), Io sono invisibile di Tonino Curagi e Anna Gorio (10 dicembre), Questa è la mia terra di Francesco Amato, Daniel Baldotto e Alessia Porto (17 dicembre);
 
Lunedì 10 dicembre prende avvio anche la rassegna teatrale che propone spettacoli di giovani artisti Primo in cartellone Getterò fuoco sul paradiso di e con Carla Vitantonio (ore 21.00, circolo Arci Pixelle, via Turazza 19/4); a seguire presso il circolo Arci Carichi Sospesi (via Vendramini 16, alle ore 21.00) venerdì 12 dicembre il centro nazionale “La Cometa” di Roma porta in scena Aspettando Nil, sabato 13 dicembre Teatrocontinuo presenta Correva senza rumore come danzasse, e infine domenica 14 dicembre l’associazione culturale Il Naufragarmedolce propone Figlie di Sherazade.
Il festival comprende anche la presentazione del lavoro di un laboratorio teatrale che ha coinvolto partecipanti diverse nazionalità e di un laboratorio coreografico dell’ITG Belzoni (Incroci. Storie di paesaggi urbani).
 
Rivolti agli studenti delle scuole superiori (4 dicembre, ore 10.30, presso ITG Belzoni,) e agli studenti universitari (4 dicembre, ore 16.30, Dipartimento di sociologia-Aula Magna, via Cesarotti 12), sono anche i due incontri con la scrittrice musulmana Abdel Qader Sumaya, autrice di Porto il velo e adoro i Queen: un libro “divertente, ironico, pungente, allegro e triste” che sottolinea come la cultura araba si possa conciliare con quella italiana.

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