Politica

Napoli, funerali e sussurri

Il mondo della politica partecipa ai funerali di Nugnes nel timore di nuovi arresti

di Franco Bomprezzi

 

I funerali di Giorgio Nugnes, impiccatosi per non aver retto alle accuse dell’inchiesta sui rifiuti in Campania, sono l’occasione per registrare, da parte dei giornali, da un lato la preoccupazione del ceto politico, che teme nuovi arresti, dall’altro l’appello del presidente Napolitano per una nuova moralità pubblica.

 

A Napoli il Corriere della Sera dedica il titolo in taglio medio sulla prima pagina (“Il capo dello stato a Napoli: basta corruzione e clientelismo”) e i servizi a pag 2 e 3. Marco Imarisio firma il pezzo sui funerali di Giorgio Nugnes sotto il titolo “E al funerale i politici parlano solo di arresti”. Scrive il giornalista: «Molti i politici presenti, ma con la testa altrove. “Ma quanti ne arrestano? E chi lo sa il Mattino dice che sono 25. Ci sono i nomi? No, non mi sembra”. I chierichetti stanno risalendo la navata con le ostie per la comunione, l’organo suona. I sussurri arrivano dal gruppo di uomini in giacca e cravatta…Tra loro c’è il deputato Pd Bruno Cesario, si riconosce il coordinatore regionale Tino Iannuzzi… C’è stato questo rumore di fondo per tutta la durata della cerimonia». La Nota di Massimo Franco commenta l’uscita del Colle che in vista alla sua città aveva detto: «È assai basso il grado di attenzione che le forze politiche del paese dedicano al Mezzogiorno…Un problema non solo e non tanto di qualità di risorse, ma di qualità dell’azione pubblica e di miglioramento del contesto generale». Ragiona Franco: «In apparenza sono parole che disorientano. Arrivano mentre il Pd si contorce sul proprio nordismo e l’ipoteca leghista sul governo rimane forte. In realtà, rappresentano un richiamo chiaro fin quasi alla brutalità alla vera emergenza del Paese: il Sud. Ieri Napolitano ha rovesciato i termini della crisi italiana».

I funerali napoletani trovano su Repubblica la fotonotizia: “Napoli, rabbia ai funerali di Nugnes: insulti ai politici”. La cronaca alle pagine 10 e 11. L’ex assessore era intercettato e lo sapeva. Durante il rito funebre, molta tensione e molta commozione. Nugnes era molto amato a Pianura, il parroco ha invitato i fedeli a non ascoltare le ricostruzioni unilaterali delle tv (ha anche detto che il divieto di dimora a Pianura, che avrebbe molto amareggiato l’ex politico, è una misura estrema che si prende raramente e solo per pedofilia e crimini di questo genere). La folla, fuori dalla chiesa, ha polemizzato con la Iervolino: vergogna, l’avete lasciato solo. Accanto Giorgio Battistini riferisce del “Gelo tra Napolitano e Bassolino il presidente: al Sud troppe inefficienze”. Nonostante l’informale avvertimento che il presidente non gradiva, Bassolino si è piazzato al suo fianco tutto il giorno, silente, in obbedienza al cerimoniale… Lo stesso probabilmente accadrà oggi. «Un attacco politico frontale, diretto, senza tuttavia mai chiamare per nome il “governatore” della Regione», quello di Napolitano che accusa di inefficienza, di ritardi… mentre il sud avrebbe enormi potenzialità di crescita.

A pag. 10 de il Giornale pezzo di cronaca sui funerali e intervista a Claudio Velardi, definito “maitre a penser” partenopeo, e assessore regionale al turismo che dice: «Il centro sinistra è finito, andiamo al voto». Il presidente Napolitano a pochi km da Napoli, a Pomigliano d’Arco fa dichiarazioni ferme.«è assolutamente indispensabile che cambino i comportamenti di tutti i soggetti pubblici e privati che condizionano negativamente il miglior uso, secondo l’interesse generale, delle risorse disponibili per il Mezzogiorno». E ancora «il quadro generale della Campania è fatto di luce e ombre, potenzialità e contraddizioni, di volontà di rilancio e di ostacoli vecchi e nuovi».

Su Avvenire c’è molto poco in merito ai funerali di Nugnes, giusto un breve pezzo a pag. 14 “Dolore e rabbia per l’addio a Nugnes”. Durante l’omelia, dal parroco  Claudio De Caro è giunto un attacco ai giornalisti per lo «stridore» tra l’immagine che ha tutto il quartiere dell’uomo politico e «quella unilaterale dei media. Io sono stato testimone diretto delle tante opere di carità fatte da Giorgio». “Ricerca prioritaria per il futuro del paese” (pag. 9). Napolitano, dopo essersi detto addolorato per quanto successo, ha visitato ieri i poli di eccellenza di Napoli: «È la città che amo, pulita e laboriosa, che garantisce il nostro il vostro futuro», ha commentato. Ma non ha nascosto l’esistenza di un problema serio, la difficoltà ad elevare la percentuale di Pil da investire nella ricerca, tema che sta molto a cuore al capo dello Stato.

I funerali di Nugnes a Napoli su il manifesto hanno un piccolo richiamo in prima: “Rabbia ai funerali di Nugnes. Era intercettato nell’inchiesta sugli appalti. Il comune trema”. Gli articoli sono a pagina 6 dove si sottolinea nell’occhiello generale che il Pd è nella bufera e, intanto in procura è stato aperto un fascicolo per suicidio istigato. E il parroco invita: spegnete la tv. Adriana Pollice inizia il suo articolo “Da Ponticelli a Pianura si indaga sugli appalti” scrivendo «L’operato del Comune di Napoli nel mirino dei magistrati. La città vive da un anno in un tempo sospeso, tra la crisi rifiuti e le inchieste che periodicamente provocano sussulti in giunta (…)». Accanto Francesca Pilla punta sulle reazioni ai funerali nell’articolo intitolato “Dolore e rabbia «Vergognatevi»”. «(…) La folla piange, e sono a centinaia. Ognuno con un buon motivo per esserci. Chi è stato ascoltato, chi aiutato (…) Molte facce della rivolta ai Pisani, contro la discarica che non ha mai riaperto, ottenendo la capitolazione dello stato o facendo vincere le ragioni del popolo, a seconda di come si voglia leggere quella vicenda che recentemente ha portato a misure cautelari per 40 indagati (…)». La foto che campeggia è quella della necrologia murale di Alleanza nazionale di Pianura. In un colonnino il pensiero di Giorgio Napolitano riassunto nel titolo “Al sud mondo politico non all’altezza”.


E inoltre sui giornali di oggi:

Gay

Il Giornale – “Diritti dei gay, bufera sul Vaticano”. Michele Brambilla racconta “la storia di una bufala a mezzo stampa che si è verificata quando ieri è stata lanciata una delle tante leggende nere contro la Chiesa cattolica” e Brambilla che richiama la cronaca di Andrea Tornielli continua nell’elencare le varie reazioni di «chi parla di Papa boia al pari di Ahmadinejad». Andrea Tornielli quindi ricostruisce la vicenda: «La Francia a nome dell’Ue ha intenzione di presentare all’Onu la depenalizzazione dell’omosessualità che vige in alcuni Paesi. In qualità di osservatore permanente della Santa sede all’Onu è intervenuto il card. Celestino Migliore che ha detto «con una dichiarazione si chiede agli Stati di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione senza tener conto che creeranno nuove discriminazioni. Ad esempio Gli Stati che non riconoscono il matrimonio tra omosessuali saranno messi alla gogna».. per fare chiarezza intervista a tutta pagina a padre Federico Lombardi, portavoce della Santa sede, il titolo sintetizza: “Nessuno vuole punire i gay”.

La Stampa – Accanto alle polemiche scatenate dalla bocciatura da parte del Vaticano della proposta Ue per la depenalizzazione dell’omosessualità, propone una bella intervista a un vescovo impegnato nella pastorale con le persone di orientamento omosessuale, monsignor Luciano Pacomio, che dice: «Un conto sono le affermazioni di principio più o meno equivocabili, un altro è il cammino da condividere con le persone in carne e ossa», «Ciascuno vive il suo orientamento per itinerari personali, esperienze o condizioni individuali e merita rispetto  attenzione, a me sta a cuore dargli una mano per la vivibilità della sua condizione. I gay sono miei fedeli come gli altri». «Le prese di posizioni ufficiali hanno sempre la necessità di essere chiare e perentorie per non essere equivocate» risponde a una domanda sulle dichiarazioni di mons. Celestino Migliore, portavoce del Vaticano all’Onu, e più avanti: «Invece dei fulmini e delle dichiarazioni ad effetto, producono più frutto il cammino insieme alle persone e l’impegno concreto per dar loro motivo di fare scelte forti e costruttive». «Dire che la via ordinaria è il rapporto uomo-donna non deve far ostracizzare tutti gli altri cammini».

 Avvenire – “Sui gay «né forzature né discriminazioni»” (pag. 13). Il vaticano non si batte contro «la depenalizzazione dell’omosessualità» e non difende «la pena di morte» per le persone gay. Anzi, «tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale». L’aveva spiegato coi chiarezza l’osservatore permanente della santa Sede presso l’Onu, in un intervista rilasciata all’agenzia francese I media. Piuttosto, l’arcivescovo Celestino Migliore aveva posto l’attenzione sull’eventualità che aggiungendo gli omosessuali fra le categorie “protette” dalla discriminazione da parte degli organismi internazionali per il controllo e l’attuazione dei diritti umani, si potessero mettere alla gogna e creare pressioni su quegli stati che non riconoscono le unioni gay come il matrimonio. In Italia, grazie alla sommaria traduzione di alcune agenzie, le parole di Migliore sono diventate un secco «no alla depenalizzazione dell’omosessualità da parte dell’Onu». Ed è polemica sul nulla.

 Il manifesto – Vignetta di Vauro dal titolo Le chiavi di San Pietro, nel disegno papa Ratzinger con il berretto militare (vagamente nazi) e le chiavi da secondino in mano con una porta di prigione dietro alla quale si intravedono occhi spaventati.  Nel sommario in prima si scrive “In decine di paesi l’omosessualità è considerata reato. In alcuni di essi è punita con la morte. Al Vaticano va bene così. E all’Onu si oppone alla depenalizzazione proposta dall’Ue”. Sempre in prima un commento di Aurelio Mancuso “Papale condanna” che inizia con una serie di domande: «Ma perché il Vaticano ha deciso di mettersi nel novero dei paesi che concepiscono il reato di omosessualità? Quale ispirazione divina, ha consigliato il rappresentante osservatore all’Onu della chiesa cattolica di scagliarsi contro la richiesta presentata dal governo francese e sottoscritta anche da quello italiano, di depenalizzare l’omosessualità?». Nell’articolo a pagina 5 Leo Lancari scrive «La paura del Vaticano, in sostanza, è quella che abolendo il reato di omosessualità si possa poi automaticamente arrivare al riconoscimento di nuovi diritti, come ad esempio la possibilità di due persone dello stesso sesso di sposarsi (…)».

 Bush e Obama

Repubblica – “Bush: sull’Iraq ho sbagliato”: campeggia in prima la dichiarazione del presidente uscente che, intervistato da Vharlie Gibson, fa pesanti ammissioni: «il più grande rimpianto di tutta la mia presidenza è certamente il fallimento dell’intelligence sull’Iraq» (nota bene: parla delle inesistenti armi di distruzione di massa, ma non della guerra fallimentare che pure ha guidato come comandante in capo). «Continuo a pensare che siamo coinvolti in una guerra contro banditi ideologico e che dobbiamo continuare a mantenere l’America al sicuro». Sull’economia difende la scelta di intervenire finanziariamente ma anche l’aver lasciato fallire Lehman Brothers: «in quel momento la raccomandazione è stata di non intervenire. E ora c’è chi fa della dietrologia». Alla domanda se sente che Obama sta invadendo il campo: «Per niente. Una delle cose che ho caldeggiato è stata la collaborazione con il presidente eletto e con il suo team per avere una transizione morbida. Stiamo attraversando un periodo eccezionale… Se riusciamo a lavorare insieme, meglio sarà per il nostro Paese».

il Giornale – “Amici e tanti cari nemici nella squadra di Obama” è il titolo del pezzo di cronaca e “Una virata al centro che indispone i Liberal del partito” è il titolo del pezzo di De Bellis che sottolinea la continuità con l’amministrazione Bush.

La Stampa – “L’America non farà più da sola”. La Stampa di oggi mette in prima pagina il rilancio del multilateralismo annunciato ieri da Barack Obama: «L’america non farà più da sola» ha detto il presidente eletto. «Abbiamo bisogno del mondo» conferma Hillary Clinton. Obama definisce l’Onu «un forum indispensabile, anche se imperfetto» e invia la fidata consigliera Susan Rice, afroamericana, a rappresentare gli Usa al Palazzo di Vetro,: «sfide globali – dice – richiedono istituzioni globali che funzionino». Le priorità in politica estera sono uscire dall’Iraq entro 16 mesi e caccia ai terroristi. Le dichiarazioni del presidente eletto arrivano in contemporanea con l’ammissione dell’ex presidente Bush di aver sbagliato in Iraq, durante un’intervista con la Abc a quaranta giorni dalla fine del suo soggiorno alla Casa Bianca. Sul fronte dei rapporti con l’Italia La Stampa di oggi pubblica unanotizia: il nostro Paese ospiterà reparti di truppe Usa del comando “Africom”. «Accogliendo queste truppe in Italia, il governo Berlusconi ha compiuto un passo molto gradito tanto al presidente Usa uscente che a quello entrante» scrive Maurizio Molinari da New York, «perché il Pentagono aveva difficoltà a trovare basi dnello scacchiere del Mediterraneo».

India

Il Sole 24 Ore – India, il business conferma la fiducia. L’attentato voleva intaccare l’economia indiana? Non ci è riuscito,a quanto pare. Sul breve termine alcune conseguenze ci saranno, è evidente, ma gli investitori e i grandi gruppi non cancellano ii progetti a lungo termine e confermano: «I nostri piani restano solidi». Il Pil è previsto in crescita del 7,9% contro una stima degli analisti ferma al 7,2% (comunque stellare). Tuttavia sarebbe una bugia dire che la crisi non è arrivata anche qui: l’export per la prima volta in tre anni è calato del 12%. E ovviamente, notano tutti gli interlocutori asiatici sentiti dal Sole, è vitale che attacchi del genere non si ripetano: altrimenti le conseguenze potrebbero essere molto serie.

Acqua alta

Il Giornale – Apertura su Venezia e l’acqua alta di ieri e il 12 dicembre sulla foto di piazza San Marco “Abbiamo l’acqua alla gola e loro scioperano”. Ieri si è svolto lo sciopero dei mezzi pubblici che a Venezia ha comportato ulteriori disagi essendo teatro di una piena eccezionale, 160 cm. Giancarlo Galan, presidente della Regione, commenta: «Con l’emergenza dovevano fermarsi» e fa eco Annamaria Furlan, segretario Cisl «I Cobas dovevano avere buon senso e fermarsi».

Molise
Corriere della Sera – Nel focus Sergio Rizzo propone un’inchiesta sulla destinazione finale dei fondi pubblici per il terremoto del Molise (4,5 miliardi di euro), dove morirono 27 bambini e tre adulti. Che, si evince fin dal titolo, sarebbero serviti a finanziare fra le altre cose, i pescatori di seppie, le api da miele e i zampognatori di Scapoli. Il tutto mentre mille persone vivono ancora nei prefabbricati.

Fondazioni
Corriere della Sera – Gregorio Gitti, uno dei fondatori del Pd vara la Fondazione Etica, con l’obiettivo di contribuire al disegno di “una nuova idea di Paese”. Ne faranno parte Onida, Feltrinelli, Gorno Tempini e Romain Zaleski.

Misure economiche

Repubblica – Il dossier in economia affronta la “Beffa per chi risparmia energia «In fumo gli sconti sui lavori già fatti»”. Chi ha installato i pannelli solari contando sulle detrazioni promesse. Il decreto in discussione di fatto le taglia anche per i lavori realizzati nel 2008, rendendo molto più complesso e difficile ottenerle. Infuriati i contribuenti che giustamente si chiedono se questa è davvero una politica sensibile all’ambiente…

Schiavitù

Avvenire – Schiavi 2008” (pag. 3). Sono acora 27 milioni, per lo più donne e bambini. Si celebra oggi la giornata mondiale di lotta al lavoro forzato. In Africa, esiste ancora il commercio di persone, in America Latina i debitori sono costretti a ripagare con la loro opera, in Asia il personale domestico viene considerato una proprietà. Ma il fenomeno esiste anche in Europa.

Sla

 Avvenire – «Cura della Sla, sperimentazione entro il 2009» (pag. 13). «Speranza è la parola che risuona tra le mura dell’Istituto superiore di sanità. E la speranza è che la sperimentazione clinica sulla sclerosi laterale amiotrofica possa partire entro il 2009. Per raggiungere l’obiettivo ieri sdi sono riuniti a Roma scienziati di tutto il mondo. A coordinarli, il biologo cellulare Angelo Vescovi». L’impegno è passare dal laboratorio (benchside) al letto del paziente (bedside). I due termini hanno dato il titolo all’incontro promosso ieri dall’Associazione Neurothon. Per passare dalle prove di laboratorio a quelle sui pazienti servono 2 milioni di euro: ne sono stati raccolto un milione e 700mila. – «Cura della Sla, sperimentazione entro il 2009» (pag. 13). «Speranza è la parola che risuona tra le mura dell’Istituto superiore di sanità. E la speranza è che la sperimentazione clinica sulla sclerosi laterale amiotrofica possa partire entro il 2009. Per raggiungere l’obiettivo ieri sdi sono riuniti a Roma scienziati di tutto il mondo. A coordinarli, il biologo cellulare Angelo Vescovi». L’impegno è passare dal laboratorio (benchside) al letto del paziente (bedside). I due termini hanno dato il titolo all’incontro promosso ieri dall’Associazione Neurothon. Per passare dalle prove di laboratorio a quelle sui pazienti servono 2 milioni di euro: ne sono stati raccolto un milione e 700mila.


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