Non profit

TELEVISIONE. “Storie di confine” dolore e speranza su Rete4

Al via da domani sera sei reportage di Mimmo Lombezzi con Mediafriends, Videonews e Retequattro

di Antonietta Nembri

Sei serate e altrettante mattine per superare i nostri soliti confini. È la proposta che arriva da Videonews che con Retequattro e Mediafriends (la onlus di Mediaset, Mondadori e Medusa) presenta sei reportage che raccontano altrettante storie di dolore e speranza, quelle di pezzi di umanità disperata e di chi lotta contro la disperazione: “Storie di confine”. È questo il titolo dei sei reportage che, prodotti da Videonews, testata diretta da Claudio Brachino, andranno in onda da martedì 2 dicembre a martedì 6 gennaio, su Rete4 in terza serata (a mezzanotte e mezzo) e in replica la domenica mattina alle 9,30. Oggi, la presentazione dell’iniziativa curata da Mimmo Lombezzi. A parlare di questa nuova proposta Claudio Brachino e Mimmo Lombezzi con Giuseppe Feyles, direttore di Retequattro, Mauro Crippa direttore generale dell’Informazione Mediaset e Massimo Ciampa, segretario generale di Mediafriends.

Parla di giornalismo d’autore Mauro Crippa e gli fa eco Claudio Brachino sottolineando come la necessità di Mediafriends di documentare le proprie iniziative di finanziamento ai progetti di cooperazione e aiuto abbia offerto l’opportunità di «fare dei reportage, un omaggio a questa vecchia arte del giornalismo. In Storie di Confine si racconta (25 minuti a puntata), non si vuole emozionare e non si fa politica internazione». A chi guarderà le sei puntante viene proposto di andare oltre il confine del nostro mondo occidentale «ma è anche il confine che supera chi si batte contro questa disperazione. Non abbiamo voluto fare un prodotto “furbo”, non inseguiamo l’auditel», ha concluso Brachino sottolineando la scelta della terza serata. Anche il direttore di rete Giuseppe Feyles ha voluto rimarcare la scelta fatta da Retequattro, «Tv generalista» di raccontare «situazioni difficili che però sono anche storie di speranza», e non ha nascosto che la scelta del periodo di programmazione è il migliore perché «si va verso il Natale». Comunque «riprenderemo questo esperimento, anche attraverso filmati e prodotti che non realizziamo noi».

«Questo è un momento importante per Mediafriends, dopo cinque anni di lavoro e la raccolta di 35 milioni di euro, adesso c’è la possibilità di poter testimoniare come questo denaro si è trasformato o si sta trasformando in aiuto» ha detto Massimo Ciampa che ha sottolineato il concetto di “trasparenza” nella spesa dei fondi raccolti. La presentazione dei reportage “Storie di confine” è stata anche l’occasione per annunciare l’uscita, per Mondadori libri, di “Tutti i colori del sorriso”, un volume di favole con un dvd dove sei personaggi famosi raccontano le fiabe e i cui proventi serviranno a sostenere il diritto all’istruzione dei bambini indios della Repubblica Dominicana.

Ultimo a prendere la parola è stato proprio Mimmo Lombezzi che oltre a curare la serie, firma cinque dei sei reportage, il sesto è di Sandra Magliani. «Tutte le storie hanno un legame» ha detto Lombezzi riferendosi ai personaggi straordinari come il sacerdote che opera in Thailandia per i bambini malti di Aids, l’altra faccia dell’industria del turismo sessuale «una sorta di don Camillo» e poi ci sono tante storie di confine tra normalità e devastazione, come in Brasile «dove il confine è molto esile. Ci sono volontari laici e missionari laici e religiosi o bancari che si sono inventati una ong a Santo Domingo». Non tutti e sei i reportage raccontano di progetti finanziati da Mediafriends. «Abbiamo girato con tempi di produzione che non esistono più, il reportage è un privilegio: in Sudan siamo stati tre settimane. I sudanesi – continua Lombezzi – sono molto interessanti: per trent’anni hanno dovuto confrontarsi con l’Islam e oggi nel paese è arrivata una superpotenza come la Cina che deve commercializzare il petrolio del Sudan», continua nella sua analisi.

Nelle sei puntante di “Storie di confine” si fa un giro del mondo che parte dalle foreste del Brasile per approdare al territorio del Sudan, alle baraccopoli di Santo Domingo alla guerra civile del Congo e poi Sudan, Thailandia e Uganda. Racconti di baratri sociali e umani in cui persone che per scelta hanno deciso di spendere le proprie vite e rischiarle per il prossimo riescono a regalare un sorriso. Storie di intere popolazioni al cui servizio si sono poste onlus e non profit che hanno fatto della carità una ragione per cui vivere. E questa volta la televisione ha deciso di far attraversare il confine e farle vedere a tutti.


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