Welfare

I nativi americani presentano il conto. A Bush

Chiesto un mega-risarcimento per sfruttamento illecito delle risorse naturali delle trib

di Gabriella Meroni

I pellerossa d’America hanno presentato all’amministrazione Bush un conto di 137 miliardi di dollari: è il denaro che il governo, che da oltre un secolo amministra i territori indiani, avrebbe intascato sfruttando le risorse naturali (dalle miniere alle foreste, dal petrolio ai pascoli) appartenenti alle tribù. Nella causa legale intentata da 300.000 Indiani delle Praterie al Ministero degli Interni, in corso da sei anni, è la prima volta che viene fornita una stima del danno subito. Una legge approvata nel 1887 aveva affidato all’Ufficio per gli Affari Indiani (un dipartimento del Ministero degli Interni) l’incarico di amministrare le risorse dei 70 milioni di ettari di territorio appartenenti alle tribu’. Il giudice Royce Lamberth ha osservato di ”non avere mai visto maggiore incompetenza da parte di un dipartimento governativo” di quella mostrata dal Ministero degli Interni nel suo tentativo di gestire il patrimonio degli indiani: contabilita’ da barzelletta, documenti distrutti, incompetenza e passivita’ da primato. Un team speciale creato dal Ministero degli Interni per ricostruire la contabilita’ del fondo ha concluso, dopo un anno di ricerche, che e’ impossibile giungere ad un risultato a causa dei troppi documenti spariti. Il fondo per gli indiani ha in cassa al momento 3,2 miliardi di dollari. Ma i pellerossa chiedono un risarcimento 43 volte superiore.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA