Economia

INFLAZIONE. Dimezza il prezzo del grano ma la pasta lievita

Aumenta la forbice dei costi dal campo alla tavola. E Coldiretti invita l'Antrust a intervenire contro l'aumento record del costo della pasta (+30%)

di Redazione

Nel momento in cui vengono varate dal Consiglio dei ministri misure di intervento a sostegno dei consumi con il bonus famiglie, Coldiretti invita l’Antitrust a intervenire sull’ingiustificato aumento record della pasta, mentre il prezzo del grano si è dimezzato attestandosi su valori inferiori a quelli di 20 anni fa.

Tocca all’associazione degli agricoltori, infatti, ricordare che la pasta è una delle componenti fondamentali della dieta italiana, soprattutto tra le classi di reddito meno elevate, con consumi medi che si aggirano sui 28 kg a persona: tre volte superiori a quelli di uno statunitense o di un francese, cinque volte superiori a quelli di un tedesco e sedici volte superiori a quelli di un giapponese.
La famiglia italiana media, spende mensilmente in pane e pasta 79 euro, una cifra che si avvicina a quella destinata a frutta e verdura (84 euro), e superiore a quella riservata a latte, uova e formaggi (62 euro), pesce (42 euro), zucchero, dolci e caffè (32 euro), bevande (42 euro) e oli e grassi (18 euro).
«È scandaloso», sostiene Coldiretti, «che, nonostante il prezzo del grano duro sia più che dimezzato dall’inizio dell’anno, la pasta continui a far registrare un aumento dei prezzi vertiginoso (+ 30%)». Secondo il servizio Sms consumatori del ministero delle Politiche Agricole si è spaventosamente allargata la forbice dei prezzi dal campo alla tavola: gli agricoltori, infatti, vengono pagati per un kg di grano duro meno di 0,22 euro, mentre il prezzo della semola è di 0,38 euro al chilo. Paradossalmente quello della pasta è salito a 1,6 euro al chilo. Una situazione drammatica nelle campagne dove non si riescono a coprire i costi di produzione e sono a rischio le prossime semine.
E non è tutto. «La pasta in realtà», denuncia Coldiretti, «È la punta dell’iceberg delle distorsioni presenti sul mercato alimentare, dove gli aumenti al consumo sia su base mensile (+0,1 %) che su base annuale (+ 4,7 %) sono in netta controtendenza con il calo del 7% dei prezzi agricoli alla produzione registrati a ottobre, secondo i dati Ismea – Ac Nielsen».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA