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ZIMBABWE. Risoluzione Ue-Acp condanna violenze post-elezioni

Lo anticipa a Vita il vicepresidente Ue Mario Mauro

di Emanuela Citterio

«L’assemblea parlamentare paritetica ACP-UE (Africa Caraibi e Pacifico e Unione europea) che si sta concludendo oggi in Papua Nuova Guinea ha approvato una risoluzione contro lo Zimbabwe di Robert Mugabe». A darne notizia a Vita è l’onorevole Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento europeo. Il testo della risoluzione condanna le violenze esplose nel Paese africano all’indomani delle elezioni presidenziali dello scorso marzo parlando di «inammissibile contesto di violenza e di violazione dei diritti dell’opposizione» da parte dello Zanu-Pf, il partito del presidente Mugabe, della polizia e di parti dell’esercito.
Il testo sottolinea anche che il modo con il quale sono state condotte queste elezioni ha esacerbato la già catastrofica situazione umanitaria della popolazione dello Zimbabwe, gran parte della quale ha dovuto fuggire dalle proprie case o addirittura lasciare il Paese.
L’assemblea Ue-Acp dichiara che le elezioni che si sono tenute in Zimbabwe non possono essere definite «trasparenti, credibili e leali» e fa appello alla comunità internazionale perché la popolazione non sia abbandonata a sé stessa sottolineando l’urgenza di forti aiuti umantari.


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