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R.D.CONGO. Oggi manifestazione per la pace a Roma

Seicento associazioni e la comunità congolese in Italia si incontrano nella chiesa della Natività. Prosegue il digiuno per la pace

di Emanuela Citterio

La comunità congolese che vive in Italia si mobilita per la pace nella Repubblica Democratica del Congo. Oggi alle 16 si terrà un incontro presso la Chiesa della Natività (vicolo Granai 10/A) a Roma, una chiesa che è luogo di ritrovo della comunità cattolica congolese romana. A promuovere l’inziativa sono diverse associazioni impegnate da anni per la pace nel Paese africano, tra cui Rete Pace per il Congo, Chiama l’Africa e Beati i Costruttori di pace, insieme agli istituti missionari e ai congolesi di Roma.

«Desideriamo accompagnare il popolo congolese in questo momento così difficile, di prova e sofferenza» dice a Vita padre Silvio Turazzi, saveriano, che ha vissuto per vent’anni nella Repubblica democratica del Congo. «L’incontro di oggi serve a preparare una settimana di iniziative, conferenze e incontri sul Congo, che avrà come luogo di riferimento sempre la Chiesa della Natività, a partire da venerdì 5 dicembre».

Durante tutto il mese di novembre in segno di solidarietà con le popolazioni del nord Kivu è stato lanciato un digiuno da di Rete Pace per il Congo, da Chiama l’Africa e da Beati i Costruttori di pace, cui hanno aderito oltre 600 gruppi e associazioni.

«Il digiuno è un modo per mantenere una dimensione interiore di attenzione nei confronti del popolo congolese, accanto alla denuncia di quanto sta accadendo» afferma padre Turazzi. «Proseguiremo senz’altro durante la prima settimana di dicembre. Chi vorrà potrà entrare nella Chiesa della Natività per partecipare agli incontri e alle conferenze, oppure unirsi alla preghiera e al digiuno se condivide questa forma di testimonianza».

Padre Silvio Turazzi ricorda con Vita gli anni passati a Goma, quando era resposabile del Centro per ragazzi disabili dei saveriani nella capitale del Kivu. «Ormai sono anziano, sto su una sedia a rotelle» dice, «però ogni anno ritorno in Congo, e ho chiesto di poter andare a Goma per quindici giorni durante le vacanze di Natale. Mi piacerebbe passare le festività del Natale con la mia gente di là, anche per rendermi conto di persona di come stanno vivendo questo periodo difficile». La natività, la rinascita, per il popolo congolese, è ancora da venire.

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